La Liguria ha superato oggi l’incidenza di 150 positivi ogni 100.000 abitanti nell’ultima settimana, arrivando a 156, ma resta in area di criticità bianca grazie alla pressione sugli ospedali ancora sotto controllo, sia in area medica che in terapia intensiva.
Lo ha annunciato ieri sera il direttore generale di Alisa, Filippo Ansaldi, nel punto stampa di fine settimana in Regione Liguria sull’andamento della pandemia da coronavirus.
La provincia con maggiore incidenza è Imperia con 207 casi ogni 100.000 abitanti, segue La Spezia con 152, Genova con 141 e Savona con 140.
Nonostante la curva della crescita dei contagi abbia un andamento esponenziale, l’indice R(t) è sceso da 1,4 della scorsa settimana a 1,3 di ieri.
Nella settimana in corso, al momento sono stati rilevati 2,25 positivi al giorno ogni 10.000 abitanti, contro gli 1,8 della settimana scorsa e gli 1,42 di quella ancora prima.
“Mentre la scorsa estate l’incidenza maggiore era negli adolescenti – ha conferma l’epidemiologo genovese – in questo momento il driver principale di infezione è rappresentato dai bambini tra i 6 e i 12 anni, con 6,44 casi al giorno ogni 10.000”.
Un dato in aumento rispetto alla settimana scorsa, quando i positivi in questa fascia erano poco più di quattro ogni 10.000.
“L’incidenza è due volte e mezzo superiore a quella delle altre fasce d’età” ha aggiunto il prof. Ansaldi.
In parallelo all’aumento dell’incidenza, crescono anche i ricoveri.
Questa settimana la media si attesta a 17,8 al giorno, a fronte di 10 dimissioni, mentre la settimana scorsa il dato era di 16,7 al giorno a fronte di 12 dimissioni e quella precedente di 11,6 al giorno a fronte di 10 dimissioni.
Raddoppiati i decessi, passati da una media di uno al giorno delle scorse settimane, a 2,3 al giorno di questa.
“In ogni caso – ha precisato il prof. Ansaldi – l’incremento non è elevato come quello dell’incidenza: se, quest’ultima, dal primo novembre è cresciuta del 162%, i ricoveri in media intensità sono aumentati del 78% e quelli in terapia intensiva dell’89%”.