Nuova operazione contro le truffe agli anziani della speciale task force del Reparto Operativo dei Carabinieri di Genova, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare per truffa in concorso nei confronti di un polacco 30enne.
A Genova, lo scorso aprile, una pensionata ultra 80enne era stata truffata da uno straniero che, con la tecnica del “finto parente” malato di Covid, era riuscito a farsi consegnare denaro in contanti e monili in oro per un valore di migliaia di euro.
Il modus operandi, già constatato in altre indagini, è generalmente sempre lo stesso: un preventivo contatto telefonico con le persone anziane (da parte dei complici di chi si presenterà a casa della vittima) a cui viene fatto credere di essere un parente che ha bisogno immediatamente di una cospicua cifra di denaro per ragioni mediche o legate ad incidenti stradali.
Nel caso specifico, l’anziana era stata contattata telefonicamente da una persona, la quale, simulando di essere il cognato e affermando di essere ricoverato in gravissime condizioni a causa dell’infezione da coronavirus, aveva chiesto con urgenza un’ingente somma di denaro per coprire spese sanitarie per le relative cure mediche.
Attraverso tale persuasiva conversazione telefonica, la vittima, posta in uno stato di disperazione, raccolti denaro e tutti i monili in oro che deteneva in casa, li aveva consegnati al giovane polacco che l’attendeva sotto la sua abitazione.
Inoltre, l’anziana era stata così ben circuita da convincerla a recarsi presso un “Compro oro” per acquistare oro per decine di migliaia di euro da consegnare al truffatore che l’aspettava fuori dall’esercizio commerciale.
L’operazione in questo caso non era andata a buon fine per l’impossibilità di accredito immediato dalla carta di credito all’esercizio commerciale.
Le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Genova hanno successivamente consentito di individuare l’autore della truffa sia attraverso il costante monitoraggio di persone già conosciute per reati contro il patrimonio, sia con la visione sistematica delle immagini dell’impianto di videosorveglianza cittadino e privato.
La misura cautelare, disposta dal Tribunale di Genova, è stata notificata al polacco presso il carcere di Milano San Vittore in quanto fermato lo scorso mese di novembre a Milano per la medesima tipologia di reato.
Accertamenti sono in corso per acclarare il coinvolgimento del 30enne in altre truffe avvenute nel Nord e Centro Italia, anche in considerazione della sua, nonché di quella dei complici connazionali, alta capacità di persuasione dimostrata, capace di strumentalizzare in modo cinico i più stretti rapporti familiari e l’emergenza sanitaria. Motivo per cui il bacino delle vittime, soprattutto anziane, è altissimo.