Lalla: Annullare le voci che non riguardano il consumo di energia; sfruttare Bonus Sociale Energia e promuovere Gruppi di Acquisto Luce e Gas
Il Difensore Civico regionale Francesco Lalla interviene in merito al preoccupante fenomeno dell’incremento delle tariffe di gas ed energia elettrica e sulle conseguenti richieste di sospendere i pagamenti delle bollette energetiche almeno fino ad aprile 2022.
Lalla avanza una serie di proposte: «Oltre a dilazionare il pagamento delle bollette insolute fino a 10 rate, è possibile intervenire sulle “voci” che non riguardano la “quota energia”. Ovvero quella che riguarda il consumo effettivo di luce e gas all’azienda che li fornisce».
Il difensore civico spiega: «La quota di Oneri Generali di Sistema (ODGS), le quote per il dispacciamento, la sicurezza del sistema, le imposte erariali, le spese per la gestione del contatore pesano sull’intera bolletta.
Nel caso ad esempio di un utente domestico “tipo” come definito da ARERA, l’Autorità di regolazione del settore, valgono rispettivamente circa il 26%, il 6% per le quote “tecniche” e il 5% le imposte erariali. Per un totale, del 37% della tariffa dell’intera bolletta!».
Secondo Lalla per sterilizzare le bollette da queste quote si potrebbe usare un sistema che ARERA ha già applicato in passato. Si tratta di un sistema usato per calmierare altri aumenti sul mercato dell’epoca della quota energia.
Sfruttando le riserve di cassa della CSEA, la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali, che è poi il soggetto pubblico che gestisce questi flussi economici, a copertura dei mancati incassi.
Francesco Lalla suggerisce, inoltre, un secondo intervento che potrebbe contribuire a mitigare i rincari che rischiano di colpire milioni di consumatori e che, attualmente, è riservato a chi si trova oggi in condizioni di disagio economico a causa dall’emergenza Coronavirus.
«Si tratta – spiega – di sfruttare il Bonus Sociale Energia, che ora è previsto per le famiglie con un ISEE fino a 8 mila 265 euro, le famiglie con più di 3 figli a carico e con ISEE inferiore a 20 mila euro e per i titolari del reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza, ma potrebbe essere esteso alle famiglie del ceto medio, alle ditte individuali, piccole e medie imprese!».
Secondo il difensore civico si potrebbe, in questo caso, «prevedere l’accesso automatico al Bonus per chi ha perso o perderà il lavoro, per chi ha perso un lavoro “atipico”, per chi si è visto ridurre o sospendere l’orario di lavoro per almeno 30 giorni (ad esempio con la cassa integrazione o altri ammortizzatori sociali), per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti che hanno registrato una perdita del fatturato superiore al 33% a causa di chiusure o limitazioni dell’attività dovute alle restrizioni imposte.
Considerando che il Bonus sociale copre il 30% della spesa per luce e gas – aggiunge il Difensore Civico Lalla – sommandolo al primo intervento proposto che si applicherebbe a tutti, consentirebbe, a chi oggi versa in condizioni di difficoltà economica una riduzione della spesa per luce e gas di quasi il 70%!».
Lalla precisa: «Sicuramente per interventi di questo tipo sono necessari provvedimenti legislativi urgenti che davvero potrebbero portare ad un concreto vantaggio. Il tutto senza determinare impatti rilevanti sul mercato e sul sistema energetico italiano che sono, purtroppo, complessi, delicati e strategici per il Paese, anche facendo leva sulle risorse del PNRR».
Il Difensore Civico Lalla, viste le criticità provocate sul tessuto socio economico dal mercato energetico, lancia una terza proposta. «Va maggiormente promossa anche per il cliente domestico l’adesione ai “Gruppi di Acquisto Luce e Gas”. Tale adesione ha l’obiettivo di tutelare i consumatori nel cambio del proprio fornitore per ottenere un’offerta conveniente, durevole nel tempo, moderna e con tutte le forme di assistenza che è indispensabile avere in questo settore».
Rispetto ai nuovi impianti normativi Lalla valuta positivamente l’iniziativa della Regione. La legge regionale 13 del 2020, ha istituito le Comunità energetiche auspicando che questa possa trovare sollecita attivazione.
«Questi enti senza scopo di lucro – spiega Lalla – mirano a superare l’utilizzo del petrolio e dei suoi derivati. L’intenzione è quella di favorire l’autoconsumo di energia prodotta da fonti rinnovabili. Fondamentale che gli Enti Locali recepiscano sollecitamente l’innovazione legislativa perché le Comunità energetiche sono un passo importante non solo per l’ambiente, ma anche per i bilanci delle famiglie e imprese che potranno autoprodurre e auto consumare energia in maniera collettiva».