Marco Giampaolo usa parole dure dopo la sconfitta di Udine, davvero troppo molle l’approccio alla partita: «Ci aspettavamo tutti qualcosa in più, io per primo.
Dopo 12 minuti ci siamo ritrovati sotto di due gol e non può succedere, soprattutto in una partita che abbiamo preparato sul piano caratteriale e motivazionale. È lì che si vede la qualità di un calciatore. Se invece siamo 2-0 per gli altri c’è un problema: è inammissibile. Forse non mi sono reso conto in che posizione di classifica siamo. Non possiamo commettere questi errori, tanto più con una squadra infarcita di nazionali e di giocatori di esperienza. Bisogna riflettere su questo: sull’atteggiamento e sull’incapacità di capire l’importanza della partita».
Salvezza. L’analisi del tecnico doriano è molto severa: «La reazione è stata di pancia. Ma la partita era compromessa. La posta in palio era alta, lo sapevamo, e non mi piace l’assenza di personalità che abbiamo fatto vedere. Si può uscire sconfitti, se la sconfitta è giusta e hai dato tutto. Non mi va giù se si fa una partita così. Ma la sconfitta è innanzitutto la mia, non lo dico per scaricare sui calciatori. Io sono il responsabile. Ci vuole testa, ci vuole equilibrio. La salvezza? Bisognerà fare tanta strada, ma la Sampdoria dovrà soprattutto avere il coraggio di giocare a calcio e di assumersi delle responsabilità. Bisogna smuovere le coscienze, gli animi: non possiamo essere leoni in casa e pecore fuori casa».