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Golfo Paradiso, furti di catalizzatori: presi 3 bosniaci e banda di siciliani

Catalizzatori recuperati dai carabinieri (foto d'archivio)

L’altra notte i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Santa Margherita Ligure, coadiuvati dai colleghi di Camogli e Rapallo hanno arrestato, in flagranza di reato, 3 nomadi di origine bosniaca, risultati abitanti in provincia di Torino, pluripregiudicati e mai rimpatriati, resisi responsabili del furto di catalizzatori aggravato in concorso.

Tra i metalli preziosi contenuti in questi componenti, particolare valenza assume il palladio, il cui valore di mercato è attualmente superiore a quello dell’oro, rendendo particolarmente remunerativa l’azione delittuosa.

I tre malviventi, due fratelli di 25 e 35 anni, insieme al complice 40enne, sono stati fermati a bordo di un camper, già sorvegliato in precedenza dai militari dell’Arma e introdotto nel sistema di lettura targhe del Comune di Camogli.

Gli operatori, allertati nella tarda serata dello scorso 4 marzo da una delle vittime della banda, accortasi immediatamente del furto del catalizzatore dal proprio veicolo Porter (uno dei mezzi preferiti dai malviventi dediti allo specifico reato), sono riusciti a intercettare il camper sospetto, riuscendo a fermarlo lungo la S.S. Aurelia, in località Pieve Ligure.

A seguito della perquisizione del veicolo sono stati trovati, oltre al catalizzatore oggetto di segnalazione (ancora tiepido a seguito del recente furto), ulteriori 2 catalizzatori rubati e alcuni strumenti utilizzati per recidere le marmitte catalitiche.

L’arresto degli stranieri segue l’ulteriore operazione dei carabinieri di Camogli, che hanno denunciato ulteriori ladri, questa volta di origine italiana, provenienti dalla Sicilia, resisi responsabili di alcuni furti di catalizzatori perpetrati nel territorio del Tigullio nei scorsi giorni.

La refurtiva, recuperata dai militari, è in corso di restituzione agli aventi diritto.