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Corridoi umanitari, Mai: il Pd pensa agli afghani e non agli ucraini

Capogruppo regionale Stefano Mai (Lega)

“La Lega è solidale nei confronti delle persone che scappano dalle guerre e non fa distinzioni. Siamo vicini ai profughi di tutti i colori e di qualsiasi nazionalità essi siano.

Però nel documento presentato oggi in consiglio regionale dal Pd ci sono sostanzialmente tre cose sbagliate.

La prima è quando si parla dell’ampliamento della rete SAI (Sistema Accoglienza Immigrazione) perché questo rischierebbe di intercettare quell’immigrazione irregolare, che ovviamente non possiamo accettare.

La seconda è quando si prevede di scaricare molto sui Comuni del territorio e, in tal senso, non si può citare il sindaco di Prato come simbolo di immigrazione corretta.

La terza è che l’odg del Pd chiedeva di mantenere un presidio diplomatico a Kabul, ma questo significherebbe riconoscere lo Stato talebano.

Se il Pd non fosse stato interessato meramente alla polemica politica, avremmo potuto riportare il documento in commissione per le opportune modifiche e arrivare così a un testo congiunto adeguandolo a quello che sta purtroppo succedendo oggi tra Russia e Ucraina.

Evidentemente, loro pensano agli afghani e non agli ucraini in fuga verso l’Italia”.

Lo ha dichiarato il capogruppo regionale Stefano Mai a seguito dell’astensione della Lega durante la votazione dell’ordine del giorno del Pd sulla garanzia di corridoi umanitari, in particolare per coloro che hanno collaborato con la missione italiana e dopo il 31 agosto scorso sono rimasti in Afghanistan.