C’è una nuova stella che brilla nel cielo di Recco: è quella che si accende al rigore di Zalanki, nella sequenza che decide la finale di Champions League, la decima nella storia del club biancoceleste, la seconda consecutiva. 13-13 al termine dei tempi regolamentari in casa del Novi Beograd, con i campioni d’Europa a pareggiarla grazie al cuore e al mancino sempre di Zalanki quando mancano 12 secondi alla fine. È il triplete di Sandro Sukno, il predestinato, campione a 31 anni, uno in più di Piero Pizzo quando da allenatore alzò la prima coppa europea nella storia biancoceleste. Il tecnico croato corre via prima che scatti la festa, niente tuffo in acqua e palcoscenico lasciato ai suoi ragazzi. Giacomo Cannella nominato Mvp del torneo.
La partita
Poco più di un minuto e i serbi passano in vantaggio alla prima superiorità del match: Di Fulvio va nel pozzetto e Drasovic dai sei metri punisce. La Pro Recco sbatte due volte sulla traversa con Younger e Zalanki, ma l’australiano pareggia al primo uomo in più ribadendo in rete un tiro di Di Fulvio finito sul palo. Del Lungo salva su Vucinic in superiorità e pennella per la controfuga di Cannella che a metà quarto sigla l’1-2. Il Novi Beograd la ribalta nello spazio di 100 secondi sfruttando due superiorità con Vlachopoulos e Jaksic, poi a un minuto dalla sirena arriva anche il 4-2 di Mandic in alzo e tiro. Nella bolgia della Vlaho Orlic i biancocelesti non si scompongo e Zalanki trasforma il rigore conquistato da Hallock, poi salva un uno contro zero che permette l’ultimo possesso: a sei secondi dalla sirena Cannella beffa dai 7 metri il portiere di casa rimettendo in equilibrio la contesa.
Si riparte e il Novi Beograd è di nuovo davanti dopo 36 secondi: da un controfallo nasce l’avanzata di Strahinja Rasovic che infila sul fianco destro la difesa biancoceleste. La Pro Recco fatica in fase offensiva, Del Lungo è superlativo nel fermare una doppia superiorità a Vucinic e Zalanki a 40 secondi dal cambio campo non perdona con l’uomo in più (5-5). I serbi però tornano subito sul +1: Cannella va nel pozzetto e Jaksic sul secondo palo la mette dentro comodamente per il 6-5 che chiude i primi sedici minuti.
Younger pareggia immediatamente da posizione 4 superando Coimbra, ma Jaksic rimette subito i suoi davanti questa volta con un tocco sul primo in situazione di superiorità. Due minuti ed ecco il 7-7 su rigore conquistato da Di Fulvio in controfuga e segnato da Zalanki. Serve un altro penalty, questa volta segnato da Ivovic, per il sorpasso a meno di cinque minuti dalla sirena. Il Novi Beograd la ribalta in due minuti e mezzo con Strahinja Rasovic, poi Pjetlovic tutto solo al centro deposita il 10-8 a 70 secondi dalla fine del tempo. Zalanki in superiorità accorcia, ma a 6 secondi dalla sirena Jaksic punisce ancora la Pro Recco e manda le squadre agli ultimi otto minuti sull’11-9.
Anche il quarto tempo come il terzo si apre con il gol di Younger 11-10, questa volta in superiorità, poi l’australiano concede il bis e pareggia sfruttando un’incertezza di Coimbra. Del Lungo respinge tre assalti serbi, la traversa ferma Cannella e Jaksic a metà tempo la mette sotto l’incrocio con l’uomo in più (cinque gol per il serbo). Hallock pareggia con un gol di prepotenza dal centro a 1:11 dalla sirena, ma sull’azione successiva Jaskic inventa il +1 a 50 secondi dalla sirena. Il cuore della Pro Recco è infinito e a 12 secondi dalla fine Zalanki (cinque reti) infila in porta la superiorità disegnata dal time out di Sukno (13-13). C’è ancora tempo per l’alzo e tiro di Mandic che Del Lungo mura mandando le squadre ai rigori. Il numero uno biancoceleste para su Mandic, Younger sbaglia, Negri ipnotizza Jaksic che sbatte sulla traversa: il gol decisivo è quello di Zalanki che fa scattare la festa!
Sequenza rigori:
S. Rasovic (NB) gol, Ivovic (PR) gol, Mandic (NB) parato, Cannella (PR) gol, Drasovic (NB) gol, Younger (PR) traversa, Vlachopoulos (gol), Di Fulvio (PR) gol, Jaksic (NB) traversa, Zalanki (PR) gol
Gli spogliatoi:
Sandro Sukno: “Una gara difficile, lo sapevamo, il Novi Beograd è una squadra di campioni e potevano contare sulla spinta del pubblico. Sono felicissimo e orgoglioso di tutti, dei ragazzi, del mio staff e della società”.
Aleksandar Ivovic: “Questa squadra ha attributi enormi, non abbiamo mai mollato, lo abbiamo dimostrato già con il Barceloneta superando un momento difficile. La dedichiamo a Velotto, che non è potuto venire qui con noi ma ci è sempre stato vicino. C’è tanto di Sukno in questa vittoria, ci ha dato tranquillità e ha costruito un grande gruppo: avanti così e dovrà allargare le vetrine di casa per fare entrare tutte le coppe”.
Pietro Figlioli: “Due anni di fila, un sogno, la decima, l’abbiamo conquistata da squadra, rimanendo sempre uniti. È la mia sesta Champions League, record man con Felugo e Perisic, per me è un grande onore. Le ho vinto tutte con la Pro Recco, la società a cui devo tanto, questa è casa mia: spero di rimanere ancora per molto, qui sono cresciuto non solo come giocatore ma come uomo”.
Novi Beograd
G. Pijetlovic, S. Rasovic 3, Mandic 1, V. Martinovic, Vucinic, D. Pijetlovic 1, Gogov, Jaksic 6, Perkovic, Vlachopoulos 1, Drasovic 1, V. Rasovic, Coimbra. All. Igor Milanovic.
Pro Recco
Del Lungo, F. Di Fulvio, Zalanki 5 (2 rig.), Figlioli, Younger 4, Cannella 2, N. Presciutti, Echenique, A. Ivovic 1 (rig.), Loncar, Aicardi, Hallock 1, Negri. All. Sandro Sukno
Arbitri: Margeta (Slovenia) e Stavridis (Grecia)
Parziali: 4-4, 2-1, 5-4, 2-4
Superiorità: Novi Beograd 7/13, Pro Recco 4/10 + 3 rigori