Si è conclusa positivamente una complessa attività di recupero di boe e catene abbandonate in mare da tempo. Il recupero si è svolto in uno specchio acqueo nelle immediate vicinanze di Portovenere, ove un tempo c’era un impianto di piscicoltura, poi dismesso.
Le 7 boe recuperate, del diametro di circa 60cm e lunghezza di 1,5 mt., erano vincolate a manufatti in cemento (corpi morti). Su un fondale di 28 metri per mezzo di catene lunghe circa 15 metri. Le boe erano in acqua da diversi anni ormai, costituendo di fatto un pericolo per la sicurezza della navigazione.
L’attività investigativa svolta aveva consentito di risalire ai vecchi concessionari.
Non potendo ingiungere agli stessi la rimozione delle attrezzature trattandosi di una società fallita, la Capitaneria di Porto della Spezia ha quindi deciso di intervenire direttamente. Il tutto per accelerare le operazioni di rimozione grazie all’impiego determinante del 5° Nucleo operatori subacquei della Guardia Costiera della Direzione marittima di Genova.
Le boe erano costituite principalmente da materiale plastico. Tale materiale è destinato nel tempo a deteriorarsi e diffondersi sotto forma di micro particelle con effetti deleteri per l’ecosistema marino.
Le catene a cui erano assicurate, ormai consumate dalle correnti galvaniche, potevano spezzarsi in qualsiasi momento riportandole a galla con le boe. Quindi diventare un pericolo per l’intenso traffico di unità da diporto che caratterizza l’estate il canale di Portovenere.
L’attività di rimozione è stata resa possibile grazie al prezioso lavoro dei subacquei della Guardia Costiera di Genova, coordinati dal Servizio operativo della Capitaneria di Porto di Spezia.
I sub hanno dapprima effettuato una ricognizione dei fondali e successivamente hanno operato il taglio delle catene con apparecchiature all’avanguardia.
L’operazione a tutela dell’ambiente marino si è conclusa con successo. Questo grazie alla sinergia e alla stretta collaborazione tra tutte le componenti operative impiegate e le istituzioni coinvolte.
La Marina Militare ha offerto il proprio prezioso contributo mettendo a disposizione il rimorchiatore Y463 ed il suo professionale equipaggio, a supporto anche delle due unità navali impiegate dalla Capitaneria di porto.
Mentre il Comune di Portovenere ha garantito con i propri mezzi il recupero e lo smaltimento di boe e catene con la supervisione del personale dell’Ufficio Locale Marittimo di Portovenere.