Durante l’operazione “Wasabi” oltre al centro massaggi, sono stati sequestrati 3 conti correnti, furgoni, una BMW Z4 e 175 mila euro in contanti
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Genova Centro hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 3 cinesi.
L’ordinanza è stata disposta dal gip su richiesta della Procura di Genova.
Il tutto sarebbe partito da un’indagine denominata “Wasabi”, iniziata nell’ottobre 2021 e conclusa a marzo 2022 che ha permesso di accertare come i tre arrestati avevano costituito una vera e propria associazione per delinquere strutturata per ruoli, risorse e mezzi, finalizzata allo sfruttamento della prostituzione attraverso l’apertura e la gestione di un centro massaggi in centro città in cui giovani donne cinesi si prostituivano.
Gli arrestati sono una coppia di imprenditori cinesi trentenni, reali gestori e supervisori dell’attività e un’altra donna connazionale di 25 anni che lavorava come segretaria e talvolta sostituiva le ragazze quando qualcuna delle giovani non era disponibile.
L’attività fruttava fino a 15 mila euro al mese per ognuna delle 4 ragazze, circa 60 mila euro di cui una piccolissima parte veniva corrisposta alla lavoratrice.
Il denaro veniva, poi, reinvestito in esercizi di vendita al dettaglio in Lombardia, gestiti dagli stessi indagati che, per questo motivo, dovranno rispondere anche del reato di autoriciclaggio.
Nei mesi precedenti all’indagine i tre indagati sono stati anche denunciati poiché avevano richiesto e ottenuto il contributo a fondo perduto corrisposto dal Governo per l’emergenza Covid-19.
Alla coppia sono stati sequestrati il centro massaggi, 3 conti correnti, furgoni, una BMW Z4 acquistata con l’incasso del centro e 175 mila euro in contanti trovati nell’abitazione dei due.