Prima di fare nuove assunzioni di sanitari, ricordarsi dei sanitari sospesi
Crucioli sul San Martino. “Ancora una volta il nome della nostra città rimbalza sulle cronache nazionali a causa di gravissime circostanze: la decisione della direzione dell’ospedale San Martino di Genova di sospendere, dal 5 settembre, gli interventi chirurgici programmati e di congelare – per almeno tre mesi – le liste di attesa per mancanza di personale è un provvedimento senza precedenti che lascia sbigottiti e suscita profonda preoccupazione.” A dirlo il consigliere comunale Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione.
“Lasciano ancora più sbigottiti – prosegue Crucioli – le repliche del presidente Toti che giustifica l’accaduto come una scelta di ‘riprogrammazione’ per rendere più efficienti le strutture ospedaliere della città e si dice ‘stupito’ dal fatto che la notizia sia stata colta in maniera negativa: forse il presidente non ha mai avuto esperienza diretta di attesa di un intervento presso una struttura sanitaria pubblica, forse non sa che attualmente presso l’Ospedale San Martino le liste di attesa sono già inaccettabilmente lunghe (oltre nove mesi per normali interventi di routine, per esempio) e che un blocco di ulteriori tre mesi metterà a serio rischio la salute di centinaia di cittadini solo nella città di Genova.”
“Proprio per questo motivo – conclude Crucioli – mi rivolgo al Sindaco Marco Bucci in qualità di tutore della salute dei genovesi, anche alla luce della recente nomina di Luciano Grasso come Health City Manager, perché si attivi immediatamente presso l’Ospedale San Martino per chiarire la situazione e per mettere in campo ogni soluzione possibile per scongiurare il blocco delle liste d’attesa.
Voglio ricordare, inoltre, ai rappresentanti dell’opposizione in Consiglio Regionale che parlano di un ‘piano straordinario per l’assunzione di personale sanitario’ le migliaia di sanitari tuttora sospesi a causa dell’obbligo vaccinale in tutta la Regione, di cui nessuno parla e di cui tutti sembrano essersi dimenticati: un’assenza di professionalità che pesa e che ora stiamo scontando tutti.
Questo per non dimenticare che sia il centrodestra, che si fregia di un ‘modello Genova’ che fa acqua da tutte le parti, che il centrosinistra che ne denuncia il fallimento, sono entrambi corresponsabili nell’aver appoggiato acriticamente le politiche del Presidente del Consiglio Draghi, non solo macchiandosi di gravissime discriminazioni, ma anche avallando i pesanti tagli alla sanità pubblica effettuati dal governo dei migliori.”