Sani! è “parola che canta”, è concerto e ballata, che in un dialogo stretto alterna storie e canzoni. Ogni storia e ogni canzone raccontano qualcosa, i temi si intrecciano ma la trama resta leggera, come deve essere un concerto».
Così Marco Paolini, attore, autore, narratore, torna in scena con questo progetto autobiografico, in cui evoca momenti di crisi piccoli e grandi, personali e collettivi, che hanno cambiato il corso delle cose.
«Crisi raccontate come occasioni, a volte prese al volo, altre volte incomprese e sprecate. Si parte dai temi di fondo della crisi climatica e della transizione ecologica. O dal racconto del peso del benessere (l’Artificiale) in rapporto al peso della biomassa (il naturale)», spiega Paolini.
Questo lavoro prende le mosse da La Fabbrica del Mondo, la fortunata trasmissione televisiva di Paolini e Telmo Pievani, andata in onda su Rai 3 nel gennaio 2022.
In scena, di fronte a un grande castello di carte a svelare la fragilità dell’equilibrio di ogni sistema ecologico, la narrazione televisiva si fa però ballata, avventura che spazia nel tempo, mappa di un viaggio che è esplorazione e scoperta, evocazione e ricordo.
«Non basta – conclude l’attore – avere consapevolezza: in una crisi servono coraggio e immaginazione, perché tornare a prima non si può, desiderarlo è umano, ma non è utile né pratico». E lui, straordinario testimone del nostro tempo, cantore profondamente sensibile della storia umana, accompagnato dalla chitarra e voce di Lorenzo Monguzzi, a proposito del titolo racconta: «Sani è il saluto che si scambia ai piedi delle Alpi, nella valle del Piave. Viene da Salus e riassume il senso del teatro per questo tempo, un teatro che mette insieme creando ponti. Il punto esclamativo, che ho aggiunto, esprime la fiducia nella risposta degli spettatori al nostro saluto».
Dal 3 al 5 novembre al Teatro Ivo Chiesa . Durata dello spettacolo: 1 ora e 40 minuti senza intervallo. ELI/P.