“Quanto sta avvenendo nelle province di Alessandria, Savona e Genova in materia di contenimento della diffusione della peste suina è inaudito. Di fatto, l’applicazione dei vincoli sanitari e burocratici attualmente vigenti dissuadono i cacciatori dall’abbattimento dei cinghiali, anche se unanimemente riconosciuti come vettori di contagio”.
Lo ha dichiarato ieri sera il deputato ligure Francesco Bruzzone (Lega).
“Esiste – ha spiegato Bruzzone – un piano di eradicazione, così come esiste un piano di depopolamento ed entrambi devono essere portati avanti per contrastare la diffusione della malattia tra gli esemplari suini destinati al consumo umano.
Eppure, a oggi, il cacciatore che abbatte il cinghiale, anche se questo risulta essere negativo ai controlli sanitari, deve portarlo all’incenerimento.
Questa scelta dissuade la pratica venatoria e rischia di allargare l’area di potenziale infezione.
Auspico che il ministero della Salute chiarisca immediatamente le regole da applicare e le linee guida per gli abbattimenti finalizzati al contenimento della diffusione di questa malattia.
E’ fondamentale innanzitutto per tutelare la salute pubblica, gli allevatori, e gli stessi cacciatori, la cui funzione regolatoria assume un rilievo sensibile in questo caso specifico”.