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Festival di Teatro Akropolis, sabato 5 novembre a Palazzo Ducale

Teatro Akropolis
Moeno Wakamatsu (Fabrice Pairault)

Genova – La giornata dedicata alla danza butō è un unicum nel panorama nazionale e sin dal 2018 rappresenta una pagina importante del Festival Testimonianze ricerca azioni di Teatro Akropolis, arrivato alla XIII edizione con la direzione di Clemente Tafuri e David Beronio. Sabato 5 novembre a Palazzo Ducale (piazza Matteotti 9) di Genova si potrà assistere a tre performance e a un film che sviluppano altrettante ricerche in questa particolare forma d’arte contemporanea, nata in Giappone negli anni Cinquanta. La danza butō. Dai maestri alle nuove generazioni di performer è il titolo della giornata tematica, realizzata in collaborazione con Palazzo Ducale – Fondazione per la Cultura, con il patrocinio di Consolato Generale del Giappone a Milano e Istituto Giapponese di Cultura in Roma. I protagonisti sono Alessandra Cristiani nella prima assoluta di Matrice – da Ana Mendieta, il maestro Masaki Iwana, scomparso nel 2020, nel film Vermilion Souls, Stefano Taiuti in Corpo d’acqua e Moeno Wakamatsu, compagna di Masaki Iwana nell’arte e nella vita, protagonista della prima nazionale di Consumed by the Invisible, in cui è accompagnata da Lê Quan Ninh alle percussioni.

Tutto si svolge nelle sale al primo piano nobile di Palazzo Ducale. Si comincia alle 16 nella Sala del Maggior Consiglio con la prima assoluta di Matrice – da Ana Mandieta con Alessandra Cristiani, prima tappa della trilogia La questione del linguaggio corporeo e l’arte di A. Mandieta. C. Cahun, S. Moon. Ana Mendieta è un’artista nata a Cuba nel 1948, portata a 13 anni negli Stati Uniti con l’operazione anticomunista Peter Pan, tra campi profughi e adozioni. Uno sradicamento forzato a cui ha reagito con una produzione artistica che va alla ricerca di una madre/patria perduta per sempre con una sintesi fra body art e land art, con esiti molto forti. Morì nel 1985 cadendo dal 35° piano del grattacielo newyorchese dove abitava con il marito. Alessandra Cristiani nella sua performance rivive la questione del linguaggio e dell’arte di Ana Mendieta, andando alla «matrice, ossia alla foce di se stessi. Il corpo come Mater –sono le sue parole – condizione generativa e trasformativa. Luogo attraversato e attraversabile, infinite le sue nature, indecifrabili i suoi sigilli. Con pudore cerco la via per retrocedere alla sorgente, nella visione di un corpo originario e salvifico, colmo e cavo, nell’utopia di una terra lentissima e propizia. Cerco nella performance una strategia esistenziale, la ritualità di un viaggio che possa ricongiungermi a un innato sapere percettivo, all’innesco delle forze primarie, alle loro pulsioni vitali. La corporeità radica. È qualcosa che battezza, che intrappola, che libera. Desidero la concretezza della sua lingua». Nello spettacolo è presente il nudo integrale.

Il secondo appuntamento è con il cinema. Nella sala Liguria alle 17 viene proiettato il film Vermilion Souls di Masaki Iwana, introdotto da un incontro con Samantha Marenzi, docente al DAMS dell’Università Roma Tre, e da Moeno Wakamatsu, compagna d’’arte e di vita di Masaki, che proprio a Palazzo Ducale nel 2018 ha portato lo straordinario Vie de Ladyboy Ivan Ilitch, ospite di Testimonianze ricerca azioni.

Si prosegue alle 20.45 nella Sala del Minor consiglio con Corpo d’acqua di Stefano Taiuti, che indaga l’avanzare dell’oscurità, l’entrare nell’acqua, il venire alla luce, il sostare e il tornare nell’ombra. Infine, alle 21.30 nella Sala del Maggior Consiglio la giornata butō si chiude con la prima nazionale di Consumed by the Invisible, con l’ideatrice e performer Moeno Wakamatsu e il percussionista Lê Quan Ninh. «Mi piace pensare al danzatore – scrive Wakamatsu nel volume XIII Testimonianze ricerca azioni pubblicato da AkropolisLibri – come a un artigiano. Non c’è fine allo studio e alle scoperte sul funzionamento della percezione, sulla nostra fisicità, sulla nostra coscienza». E ancora: «Il cambiamento che alla fine dobbiamo compiere è diventare l’ascolto, diventare lo sguardo. Ogni danza è un viaggio, un invito al viaggio attraverso il sogno. Gran parte del mondo ci è invisibile nella vita ordinaria, ma se e quando scivoliamo nella fessura del tempo, intravediamo le immagini che escono da questo mondo invisibile. Allora, come artisti, crederemo pienamente nell’invisibile e lasceremo che la nostra presenza ne sia consumata».

Biografie

Alessandra Cristiani è performer e danzatrice. Dal 1996 indaga il pensiero e la pratica dell’Ankoku Butoh. Studia danza contemporanea con Moses Pendleton, Giovanna Summo, Domenique Dupuy, Hervè Diasnas; tecniche del mimo trasparente con Hal Yamanouchi; danza butō con Masaki Iwana, Akira Kasai, Akaji Maro, Tadashi Endo, Ko Murobushi, Yoko Muronoi, Hisako Horikawa, Toru Iwashita, Daisuke Yoshimoto, Atsushi Takenouchi, Kohshou Nanami, Yuko Kaseki. Crea e dirige, con la compagnia Lios, la rassegna internazionale di danza butō Trasform’azioni (2001-2011). Per il biennio 2011-13 è coreografa in residenza per l’Accademia Filarmonica Romana, inserendo performance in natura nel Festival Internazionale della Danza 2013. Lavora come solista e, stabilmente, nella compagnia Habillé d’eau diretta da Silvia Rampelli (Premio Ubu 2018 per lo spettacolo Euforia), presentando i suoi lavori in Italia, Polonia, Bosnia, Francia, Stati Uniti.
Stefano Taiuti è un artista indipendente, danzatore butoh, ricercatore nel campo del movimento, insegnante e massaggiatore. Studia Mimo corporeo con Adam Darius, Lindsay Kemp, Hal Yamanouchi e Marcel Marceau. Danza butoh con Masaki Iwana, Akira Kasai, Yoko Murunoi, Min Tanaka, Ko Morobushi. Co-fondatore del collettivo LIOS e organizzatore del festival internazionale di danza Butoh Trasform’azioni. Dal 2004 al 2011 con il proprio progetto Zeitgeist vince il premio della giuria popolare del premio Dante Cappelletti con Oscar Dolls, viene invitato al festival di Vanves con Il Corpo fisico e vince il premio di produzione ZTL con Crudo. Attualmente vive e lavora a Berlino.
Moeno Wakamatsu è nata nel 1975 a Tokyo, in un tempio Jodoshu ad Asakusa. Ha studiato architettura presso la Cooper Union School of Architecture, in seguito ha studiato danza alla Merce Cunningham School e si è formata con il metodo Feldenkrais. Ha lasciato la professione di architetto all’età di 27 anni per dedicarsi alla danza. Attualmente vive in Francia. Il suo lavoro è spesso classificato come Sperimentale o come Butoh, ma lei stessa non classifica il suo lavoro nella convinzione che questo alla fine limiti lo sviluppo e l’evoluzione della sua arte.
Di formazione classica, il percussionista Lê Quan Ninh è attivo dall’inizio degli anni ’80 nel campo dell’interpretazione della musica contemporanea e della libera improvvisazione. È stato uno dei membri fondatori del Quatuor Hêlios, ensemble di percussioni dal 1986 al 2012. Con la violoncellista Martine Altenburger, ha fondato nel 2006 l’ensemble]h[iatus, un ensemble di musica contemporanea i cui membri sono sia interpreti che improvvisatori.

INFORMAZIONI E BIGLIETTI
SPECIALE DANZA BUTŌ
Singolo spettacolo: € 12 | Due spettacoli: € 22 | Tre spettacoli: € 28 | Non sono previste riduzioni

CARNET FESTIVAL (nominale)
20 spettacoli a € 60 (esclusi gli spettacoli di sabato 5 novembre)
prenotazione obbligatoria entro le ore 10 del giorno di spettacolo

I BIGLIETTI POSSONO ESSERE ACQUISTATI:
• online su Mailticket
• presso la biglietteria presente nelle sedi di spettacolo a partire da 1 ora prima dell’inizio dell’evento
La prenotazione può essere effettuata:
• inviando un WhatsApp o telefonando al 329.1639577 con: nome, titolo, posti (es: Mario Rossi, Dodi 4)
• compilando il form di prenotazione all’interno della pagina di ogni spettacolo sul sito www.teatroakropolis.com

Il XIII Festival Testimonianze ricerca azioni è ideato e prodotto da Teatro Akropolis con il sostegno di Ministero della Cultura
Regione Liguria
Comune di Genova
Società per Cornigliano

Il progetto Testimonianze ricerca azione di Teatro Akropolis ha ricevuto il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando ART~WAVES. Per la creatività, dall’idea alla scena che guarda al consolidamento dell’identità creativa dei territori attraverso il sostegno alla programmazione nel campo delle performing art e alla produzione creativa contemporanea, unendo ricerca, produzione, offerta e distribuzione in una logica di ecosistema per rafforzare le vocazioni artistiche del territorio.

Il festival è realizzato in collaborazione con Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Università di Genova, Il Falcone – Teatro Universitario, Museo Biblioteca dell’Attore, GOG- Giovine Orchestra Genovese, Celso – Istituto di Studi Orientali, Mechrí– Laboratorio di filosofia e cultura,
TDV – Teatri di Vetro, Ipercorpo, Associazione Sarabanda, Officine Papage, Anticorpi XL Giovane danza d’autore, Centro Studi Alessandro Fersen, Clec – Centro del Linguaggio Espressivo Contemporaneo, Berenice. Con il patrocinio di Consolato generale del Giappone a Milano, Istituto Giapponese di Cultura di Roma e Rai Liguria.
Media partner Rai Radio 3. Social media partner Fattiditeatro, Radio Frammenti e L’Oca – Osservatorio Critico Autogestito.
E con Fondazione Alessandro Fersen, ATS – TEGRAS, Liceo artistico Klee Barabino, La giostra della fantasia, Omnibus Coop, Arciragazzi Liguria, Circolo Arciragazzi Prometeo, Fondazione CIF Formazione.