“Germania: 200 miliardi contro il caro bollette. L‘Italia, secondo il vice premier Antonio Tajani, ha dato un segnale forte: da 7 a 10 miliardi. Fate voi i conti sulla forza del segnale”.
Lo ha dichiarato oggi il prof. genovese Paolo Becchi, commentando la debole azione del nuovo Governo sul caro energia e la crisi economica attuale.
“Il 12 per cento di inflazione – ha spiegato su RadioRadio il prof. Becchi – è un record dagli anni Ottanta. Mai vista, dopo quel periodo, una situazione simile.
Il potere di acquisto delle famiglie è eroso notevolmente, e le retribuzioni e le pensioni non aumentano. È un problema gravissimo.
E le bollette, alzate dalla crisi energetica, oltre alla volontà di non toccare il deficit, rendono la situazione critica. Cosa vorrà fare il nuovo Governo?
Non sarà che, chiusa tra vicoli estremamente rigidi, la discontinuità sarà solo su temi marginali?
Se è così, scoppierà la tensione sociale.
Va detto, però, che nel suo primo discorso pubblico il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha parlato di risparmio da garantire e tutelare, alludendo a nuovi strumenti, ma non è ben chiaro quali siano.
Noi però abbiamo circa 5mila miliardi di euro depositati presso le banche dai risparmiatori che non sono utilizzati. Cosa si può fare affinché gli italiani li spendano?
A me è venuta in mente un’ipotesi assieme ad alcuni studiosi: perché non creare un conto di risparmio presso il Tesoro che funzioni come i buoni fruttiferi e magari abbia un rendimento?
Gli italiani li tengono sul conto o peggio li danno alle banche, perché non creare qualche nuovo strumento?”.