Il crogiuolo di Arthur Miller al Teatro Ivo Chiesa 16-20 novembre 2022 con la traduzione Masolino D’Amico e la regia Filippo Dini
Il crogiuolo di Arthur Miller al Teatro Ivo Chiesa 16-20 novembre 2022, con Virginia Campolucci, Gloria Carovana, Pierluigi Corallo, Gennaro Di Biase, Andrea Di Casa, Filippo Dini, Didì Garbaccio Bogin, Paolo Giangrasso, Fatou Malsert, Manuela Mandracchia, Nicola Pannelli, Fulvio Pepe, Valentina Spaletta Tavella, Caterina Tieghi, Aleph Viola
scene Nicolas Bovey | costumi Alessio Rosati | luci Pasquale Mari | musiche Aleph Viola
aiuto regia Carlo Orlando | collaborazione coreografica Caterina Basso
produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano,
Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
La caccia alle streghe è un’espressione entrata nell’uso comune, forse perché ogni epoca ha la sua. Filippo Dini, regista e attore formatosi alla Scuola del Teatro Stabile di Genova e oggi regista residente al Teatro Stabile di Torino, porta in scena al Teatro Ivo Chiesa da mercoledì 16 a domenica 20 novembre Il crogiuolo, che il drammaturgo americano Arthur Miller (1915 – 2005) scrisse nel 1953 in pieno maccartismo.
Testo celebre quanto poco rappresentato in Italia, Il crogiuolo racconta un episodio realmente accaduto: nel 1692 nella cittadina di Salem, nel Massachussets, due ragazze vengono ritenute vittime di un maleficio per via di comportamenti bizzarri (che oggi collegheremo semplicemente a una fase adolescenziale). Pressate dall’intera comunità, le due si vedono costrette ad accusare altre persone di averle stregate: risultato 144 persone sotto processo e 19 impiccate.
Arthur Miller nella pièce aggiunge un torbido triangolo amoroso e mette in evidenza il meccanismo della delazione, di cui era rimasto vittima lui stesso, finito come molti altri intellettuali statunitensi nel mirino della Commissione per le attività antiamericane guidata dal Senatore McCarthy: registi, attori, scrittori negli anni Cinquanta furono accusati di essere sovversivi e filocomunisti, minacciati e spinti a denunciare colleghi e amici.
«Attraverso una vicenda avvenuta in una delle prime colonie del Nuovo Mondo, Miller riflette sulla follia delirante della sua epoca» afferma Filippo Dini. «Ci racconta di come l’obbedienza alle regole che la comunità stessa si è data possa sostenerla saldamente e al tempo stesso gettarla con grande velocità nel caos più profondo. Dopo più di due anni di pandemia e l’evolversi delle atrocità in Ucraina, questo testo suona una musica nuova e terribile: noi stessi e la nostra epoca ribolliamo nel crogiuolo dell’orrore e della meschinità».
Prodotto dal Teatro Stabile di Torino insieme allo Stabile di Bolzano e al Teatro di Napoli, lo spettacolo è interpretato da un folto cast, composto oltre che dallo stesso Filippo Dini da Virginia Campolucci, Gloria Carovana, Pierluigi Corallo, Gennaro Di Biase, Andrea Di Casa, Didì Garbaccio Bogin, Paolo Giangrasso, Fatou Malsert, Manuela Mandracchia, Nicola Pannelli, Fulvio Pepe, Valentina Spaletta Tavella, Caterina Tieghi, Aleph Viola.
Inizio spettacolo mercoledì e venerdì ore 20.30, giovedì e sabato ore 19.30, domenica ore 16.
Biglietti da 13 a 30 euro. Info teatronazionalegenova.it
Filippo Dini
Filippo Dini si è formato alla Scuola dello Stabile di Genova e all’inizio della sua carriera di attore è stato diretto da figure importanti del teatro italiano, tra cui Carlo Cecchi, Giorgio Barberio Corsetti e Valerio Binasco. Come interprete ha vinto un premio Hystrio-Anct, un premio Golden Graal e due premi Le Maschere del Teatro Italiano. Al cinema ha lavorato con Nanni Moretti, Pupi Avati, i fratelli Taviani, Donato Carrisi, Francesca Comencini, i fratelli D’Innocenzo.
La sua prima regia è del 2012, seguita poi nel 2015 dal suo primo importante riconoscimento nazionale, il premio Le Maschere del Teatro Italiano per la messinscena dell’Ivanov di Cechov, rinnovato nel 2019 per Così è (se vi pare) di Pirandello, prodotto dal TST. Erede del più nobile capocomicato, Dini riesce a trovare nel suo lavoro l’equilibrio della propria ricerca creativa alternando grandi classici ad adattamenti teatrali di opere letterarie o cinematografiche e nuovi testi di drammaturgia contemporanea. Dal 2021 è regista residente del Teatro Stabile di Torino. Nelle ultime stagioni è stato regista e interprete di Casa di bambola di Ibsen, The Spank di Hanif Kureishi e Ghiaccio di Bryony Lavery.