“Il Comune di Genova e la Regione Liguria hanno discriminato i cittadini stranieri nell’assegnazione di alloggi popolari e per questo il Comune di Genova dovrà rifare bando e graduatorie. A dirlo, non è il Partito Democratico, ma una sentenza del Tribunale di Genova”.
Lo hanno dichiarato ieri i responsabili del Pd genovese e i consiglieri comunali del Pd.
“A Genova – hanno aggiunto – esiste una grave emergenza abitativa che colpisce in primis le fasce più deboli: soggetti a basso reddito, giovani, nuovi cittadini.
Non basterà rifare il medesimo bando in tempi (si auspica) celeri per risolvere questo problema.
Serve una programmazione che renda possibile l’accesso alla casa per tutte e tutti e serve un’operazione di trasparenza da parte di Comune Genova e Regione Liguria sull’assegnazione degli alloggi ERP.
Inoltre, servono risposte a tante domande.
Quanti sono gli alloggi liberi a Genova?
Quanti di questi non possono essere assegnati perché hanno bisogno di manutenzione?
Quante risorse possono stanziare Comune Genova e Regione Liguria per rimettere in circolo quegli alloggi?
O la priorità oramai è finanziare fuochi d’artificio e regate?
Nella Genova di Marco Bucci, dove l’amministrazione comunale riesce a fare acquisti plurimilionari di immobili da privati a più del 140% del loro valore di mercato, non mancano certo le risorse. Manca la volontà.
E mentre continueremo in ogni sede a chiedere equità e trasparenza, porteremo avanti le nostre proposte.
Incrementare l’offerta residenziale pubblica favorendo la messa a norma di alloggi oggi vuoti e rilevando le morosità incolpevoli. Potenziare l’Agenzia Sociale per la Casa valorizzando l’edilizia sociale a costi contenuti. Ma anche con accordi con la piccola proprietà per il riutilizzo delle decine di migliaia di appartamenti vuoti.
Per questo presenteremo un’interrogazione alla Giunta e chiederemo la convocazione d’urgenza di una Commissione Consiliare sull’emergenza abitativa nella nostra città. Perché la casa è un diritto”.