Home Consumatori Consumatori Italia

Codici: pronti alla class action per la vicenda FTX

Codici: pronti alla class action per la vicenda FTX
La piattaforma Ftx dalla quale non è possibile più operare

Una società che non può più operare, con oltre 100mila creditori. E’ questo il nuovo caso che sta scuotendo il mondo della finanza e che ha gettato nel panico tanti risparmiatori.

Parliamo di FTX, una delle principali piattaforme di scambio di criptovalute per i trader professionisti ma anche alle prime armi.

La piattaforma offre prodotti innovativi, tra cui derivati del settore, opzioni e token con leva finanziaria.

Da un’ascesa che sembrava senza fine, però, nel giro di pochi giorni si è arrivati al crollo con un buco di diversi miliardi di dollari. In particolare l’exchange ha concesso prestiti fino a 10 miliardi di dollari utilizzando il denaro depositato dai clienti.

Una vicenda che ha ripercussioni anche in Italia e su cui si sta attivando l’associazione Codici, che ha già ricevuto le prime segnalazioni da parte di investitori e si sta muovendo su due binari.

“Per capire la gravità della situazione – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – basta considerare che per molti esperti il caso di FTX è la Lehman Brothers delle criptovalute. Si rischia l’effetto domino, una crisi di tutto il sistema cripto, che già da tempo mostra lacune importanti.

Quando si è diffusa la voce delle difficoltà di FTX, si è scatenato il panico tra gli investitori ed è partita la corsa a ritirare i propri fondi.

Naturalmente adesso c’è grande apprensione per quanto accaduto e, soprattutto, per quello che potrebbe succedere. I creditori sono migliaia.

Abbiamo già ricevuto diverse segnalazioni e stiamo studiando il caso con i nostri legali per definire il piano di azione per tutelare i risparmiatori.

Da una parte stiamo lavorando per l’avvio di una class action in Italia per i consumatori italiani. Dall’altra abbiamo avviato dei contatti con le associazioni dei consumatori cipriote e questo per due ragioni.

La prima è in virtù del fatto che Codici è uno dei membri del BEUC, l’organizzazione che a livello europeo rappresenta e tutela i consumatori. La seconda è legata alla decisione, riportata dalla Consob, della Cyprus Securities and Exchange Commission, l’autorità di vigilanza cipriota, di sospendere l’autorizzazione ad operare per FTX, con effetto in tutta l’Unione Europea.

Ciò significa che ora la società può solo portare avanti la gestione di eventuali richieste di restituzione delle disponibilità e di strumenti finanziari da parte dei clienti. Non può svolgere servizi di investimento, eseguire nuove operazioni o accettare nuovi clienti.

FTX non è attualmente in grado di elaborare i prelievi. Considerando la situazione caotica, le conseguenze, le notizie e le indiscrezioni che si rincorrono, sconsigliamo vivamente di depositare.

I depositi di TRX, BTT, JST, SUN e HT sono disabilitati. Invitiamo gli investitori ad agire con la massima cautela, rivolgendosi ad esperti e legali per avere chiarimenti e indicazioni sulle azioni da compiere.

Per fare investimenti, soprattutto nel mondo delle criptovalute, non ci vuole molto, bastano pochi passaggi, ma è ancora più facile ritrovarsi in difficoltà, come dimostra questo caso”.

Codici ha attivato i suoi Sportelli per raccogliere le segnalazioni degli investitori coinvolti nel caso di FTX. È possibile contattare l’associazione scrivendo a segreteria.sportello@codici.org oppure telefonando allo 06.55.71.996.