L’Alto rappresentante per la politica estera Ue Borrell ha convocato per domani a Bruxelles, per “un incontro d’emergenza”, il presidente serbo Aleksandar Vucic e il premier kosovaro Albin Kurti.
Secondo quanto si legge in una nota del “Servizio di Azione Esterna Ue”, l’Alto rappresentante a partire dalle 8 avrà prima incontri separati con ciascun leader, seguiti da una riunione congiunta.
La riunione “…sarà incentrata sulla ricerca di una via d’uscita dall’attuale crisi e per evitare ulteriori escalation e tensioni sul terreno, con particolare attenzione alle targhe e al ritorno dei serbi del Kosovo nelle istituzioni kosovare”
Già 2 settimane giorni fa Borrell aveva dichiarato: “Kosovo e Serbia evitino azioni che potrebbero aumentare tensioni”. Tensioni che paiono in aumento
“L’Ue è pronta a continuare a facilitare i negoziati, ma entrambe le parti devono mostrarsi pronte a cercare soluzioni in modo costruttivo e rispettare gli obblighi assunti nel dialogo” – aveva avvertito Borrell
I recenti sviluppi nelle relazioni tra Kosovo e Serbia hanno messo a rischio anni di duro lavoro e risultati raggiunti nell’ambito del dialogo mediato dall’Ue tra Belgrado e Pristina e ostacolano la situazione della sicurezza nella regione e oltre. È quanto si legge nella recente dichiarazione dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue.
“L’Unione Europea invita entrambe le parti ad astenersi da qualsiasi azione unilaterale, che potrebbe portare a ulteriori tensioni. Il minacciato ritiro dei serbi del Kosovo dalle istituzioni non è una soluzione alle attuali controversie.
Ha il potenziale per aumentare ulteriormente le tensioni sul terreno. Chiediamo ai rappresentanti serbi della Serbia e del Kosovo di rispettare i loro obblighi di dialogo e di tornare alle istituzioni del Kosovo per adempiere ai loro doveri, anche nella polizia, nella magistratura e nelle amministrazioni locali” – aveva aggiunto detto Borrell.
“Allo stesso tempo, l’Ue esorta nuovamente le autorità del Kosovo a rispettare i propri obblighi senza indugio. Ciò significa estendere immediatamente il processo di reimmatricolazione dei veicoli e sospendere ogni azione sanzionatoria nei confronti di coloro che espongono la targa KM. Il problema delle targhe può essere risolto dalle parti nell’ambito del Dialogo” – aveva precisato Borrell.
L’Ue, avveva proseguito l’Alto rappresentante Ue, “…chiede inoltre al Kosovo di avviare immediatamente i passi per istituire l’Associazione delle Municipalità a maggioranza serba. L’Assemblea del Kosovo ha ratificato l’Accordo di Bruxelles e la Corte costituzionale del Kosovo ha stabilito che l’Associazione deve essere istituita. Pertanto, la sua istituzione è un obbligo legale vincolante per il Kosovo. La continua mancata attuazione di questo obbligo mina il principio dello Stato di diritto e danneggia la reputazione e la credibilità del Kosovo”.
“È responsabilità delle parti garantire la pace e la stabilità. Qualsiasi azione, come l’incendio di auto o la retorica intimidatoria che potrebbe portare a tensioni, è inaccettabile e scatenerà una reazione adeguata da parte della comunità internazionale”, aveva chiarito Borrell.
“In stretto coordinamento con la Nato/Kfor e la polizia del Kosovo, la missione dell’Ue sullo stato di diritto (Eulex) è pronta a garantire la stabilità sul terreno in Kosovo nel suo ruolo di secondo interlocutore della sicurezza.
Eulex e Kfor continueranno a sostenere per mantenere un ambiente sicuro e protetto in linea con i rispettivi mandati” – continuava Borrell.
“L’Ue esorta le parti a scegliere seriamente la via del dialogo e ad astenersi da qualsiasi azione che possa condurre alla violenza e allo scontro. L’Ue è pronta a continuare a facilitare i negoziati, ma entrambe le parti devono mostrarsi pronte a cercare soluzioni in modo costruttivo e rispettare gli obblighi assunti nel dialogo”, aveva concluso Borrell. Ma tutto cio’ sembra non aver fatto da calmiere. La situazione è degrata negli ultimi 14 giorni e ora scatta la convocazione d’emergenza.
Marcello Di Meglio