Quando in Liguria albero di Natale era la pianta di alloro, simbolo di prosperità.
L’alloro è sempre stata una tipica pianta natalizia genovese e ancora oggi rappresenta un simbolo di prosperità. Nei tempi passati il giorno della vigilia di Natale si ornavano le case con i rami e foglie di alloro guarnite da decorazioni fatte con bacche di ginepro, rametti di ulivo, maccheroni, noci e nocciole.
Un tempo, nei giorni che precedevano il Natale un ramo di alloro era donato dalle lattaie che dalle colline dell’entroterra genovese portavano il latte nelle famiglie. Anche elle macellerie e nelle rosticcerie, durante le festività natalizie, si usava adornare i muri delle botteghe. Il giorno di Natale, il pandolce veniva decorato con un ramoscello d’alloro, in genovese chiamato “u çimello”.
Il più giovane della famiglia toglieva il rametto e tagliava il pandolce. Il più anziano della famiglia serviva le porzioni secondo un preciso rituale, ma non dimenticando di metterne da parte delle fette per i poveri. Sul piano del focolare ardeva il ceppo d’alloro e d’olivo, che bruciavano lentamente fino a Capodanno, simbolo del vecchio anno che stava per terminare.
Il ramo di alloro, per sua natura sempre verde, è il simbolo cristiano della vita eterna.
Nel caso particolare del Natale, della nuova vita portata con l’avvento del Redentore. In occasione delle feste natalizie, il popolo genovese rendeva un omaggio di buon augurio alle massime autorità della Repubblica di Genova, presentando un tronco d’alloro decorato con nastri bianchi e rossi.
In rappresentanza della popolazione, il dono era recato dall’Abate del Popolo, tradizionalmente il rappresentante della Val Bisagno, prima al Podestà, poi al Capitano del Popolo e infine al Doge. Il tronco veniva poi bruciato, sempre per buon auspicio e i presenti cercavano di portarne a casa un tizzone, come amuleto.
Questa tradizionale cerimonia viene ancor oggi celebrata davanti a Palazzo Ducale. Lo scambio degli auguri per un buon anno avviene tra il presidente de “A Compagna” e il sindaco della città. Da molto tempo la pianta dell’abete, ha sostituito l’alloro forse perché più ricco e scenografico.
Perché non ritornare ad utilizzare la pianta sempreverde della tradizione ligure? E’ facilmente reperibile nei boschi liguri e, fattore importante, potrebbe essere un modo per difendere e mantenere viva la cultura genovese, le tradizioni liguri e pensare ad un Natale dall’impronta più ecologica e tradizionalmente originale. ABov