Giro di vite per i dipendenti pubblichi, gli statali, che dovranno osservare un nuovo Codice di comportamento.
E’ quanto stabilisce il testo presentato in Consiglio dei ministri dal ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo.
Al dipendente pubblico, secondo le modifiche al Codice approvate nell’ultimo Consiglio dei ministri, sono vietati comportamenti discriminatori basati su genere, nazionalità, origine etnica, lingua, religione o credo, convinzioni personali o politiche, appartenenza a una minoranza nazionale, disabilità, condizioni sociali o di salute o di fragilità, età e orientamento sessuale
La misura, che integra una scadenza del Pnrr, vieta anche l’invio di mail oltraggiose e discriminatorie, e anche l’uso dei social media non deve ledere il prestigio o l’immagine delle amministrazione, che si possono dotare di una “social media policy”.
Inoltre la gestione delle risorse pubbliche per lo svolgimento delle attività deve seguire “una logica di contenimento dei costi e del consumo energetico, dell’ecosostenibilità e di rispetto dell’ambiente, che non pregiudichi la qualità dei risultati dell’azione amministrativa”.
“I dirigenti”, si legge nel testo presentato dal ministro Paolo Zangrillo, seguono “con le risorse disponibili, il benessere organizzativo”, devono favorire “l’instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori”, e implementano le “iniziative finalizzate alla circolazione delle informazioni, all’inclusione e alla valorizzazione delle differenze di genere, di età e di condizioni personali”.
Sempre secondo Zangrillo tale revisione del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici segue e traccia una riforma della Pa “che basa la sua efficienza sul suo capitale umano”.
“Tutta insieme la Pa, centrale e territoriale, quale infrastruttura strategica per lo sviluppo del Paese, impegnata nella messa a terra dei progetti del Pnrr, non può prescindere dalla giusta valorizzazione delle persone che lavorano per l’interesse collettivo e dalla loro responsabilizzazione, quali leve indispensabili per la crescita degli stessi lavoratori e delle organizzazioni”, precisa Zangrillo.