Nel corso di una settimana di circa un mese fa venivano segnalate diverse rapine commesse ai danni di stranieri ed un italiano tutti dimoranti a Sanremo ad opera di un nordafricano con l’aiuto di un complice.
Dagli elementi raccolti sia in sede di denuncia, che durante gli interventi svolti nell’immediatezza, è emerso che il rapinatore ha utilizzato sempre il medesimo modus operandi ed ha calzato sempre un cappellino blu forse per celare parzialmente il volto.
Gli uomini della Sezione Investigativa con l’aiuto anche delle telecamere di videosorveglianza cittadina e le testimonianze rese delle parti offese riuscivano ad identificare l’uomo, nella persona di un tunisino classe ‘95 con diversi pregiudizi di polizia in materia di reati contro il patrimonio, ma restava ignoto il complice.
Gli agenti grazie all’attività di indagine svolta, riuscivano a costruire un forte quadro indiziario a carico dell’uomo che comportava la richiesta da parte del Pm di una misura cautelare coercitiva che veniva immediatamente concessa dal GIP per evitare la reiterazione di ulteriori eventi delittuosi, nello specifico le diverse rapine commesse.
Non avendo una fissa dimora, l’uomo veniva ricercato incessantemente dalla polizia giudiziaria fino a quando, questi, proprio nel centro cittadino riconoscevano il complice di una delle rapine.
Una volta verificata l’identità dello stesso emergeva a suo carico un rintraccio per esecuzione di una misura cautelare in carcere per un’attività compiuta dalla Questura di Rimini, che veniva immediatamente eseguita.
Le ricerche del tunisino continuavano inoltre il giorno seguente, fino a quando lo stesso veniva rintracciato dagli agenti dell’ Investigativa presso l’abitazione familiare in cui viveva in passato, lo stesso per non farsi trovare si nascondeva sotto il letto di una delle camere, ma anche in tale circostanza veniva notato il cappellino blu usato in più circostanze durante le rapine, veniva così data esecuzione alla misura cautelare e l’uomo veniva associato al carcere come disposto dal GIP.