Dopo una maratona notturna e sette giorni di lavoro, la commissione, ha concluso l’esame degli emendamenti della manovra.
Ora il testo approderà in Aula alla Camera, con il voto di fiducia che, probabilmente, arriverà nella giornata di venerdì.
Manovra. Soppressa la norma sul tetto di 60 euro per il Pos
Tra le norme la proroga al 31 dicembre per il 110%, mentre è stata soppressa la norma sul tetto di 60 euro per il pagamento con Pos.
Tornano quindi le multe ai commercianti che rifiutano di accettare pagamenti con carte e bancomat.
Resta il nodo delle transazioni elettroniche fino a 30 euro a carico degli esercenti.
Manovra. Bonus per i 18enni
La commissione ha rimodulato la 18App per i 18enni. Due i nuovi bonus, basati sul reddito e sul merito, la ‘Carta della cultura Giovani‘, per i residenti nel territorio nazionale appartenenti a nuclei familiari con Isee fino a 35mila euro, assegnata e utilizzabile nell’anno successivo a quello del compimento di 18 anni, e la ‘Carta del merito’, per chi si è diplomato con 100 centesimi. I due bonus valgono 500 euro ciascuna e sono cumulabili.
Torna la possibilità di rinegoziare il mutuo passando dal tasso variabile a quello fisso.
Manovra. Le pensioni
Cambia anche la norma che rivede per il 2023 e 2024 la rivalutazione automatica delle pensioni. Dall’80 all’85% la rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2.000-2.500 euro), mentre per le pensioni più alte gli scaglioni vengono rivisti con una riduzione della percentuale.
Pensioni minime a 600 euro nel 2023 per gli over 75.
Approvato l’emendamento del governo alla manovra che porta dall’1,5% al 6,4%, esclusivamente per questa fascia di età, l’incremento previsto nel testo varato dal Consiglio dei ministri.
Questo aumento va sommato all’adeguamento all’inflazione, già fissato al 7,3% per il 2023, che per le minime Inps (525,38 euro mensili) è pieno.
Nel 2024, come previsto nel testo base, resta del 2,4% l’incremento delle pensioni minime per tutte le soglie anagrafiche.
Manovra. Reddito di cittadinanza
Nuova stretta sul Reddito di cittadinanza. Non dovrà più essere ‘congrua’ la prima offerta che, rifiutata, fa perdere il diritto al sostegno.
Slitta di due mesi, dal 31 gennaio al 31 marzo, lo stralcio automatico delle cartelle fino a mille euro relative al periodo 2000-2015.
Vengono invece prorogati, fino al 30 giugno 2023, la messa dei tavolini all’aperto e i dehors liberi.
Via libera al bonus Iva al 50% per l’acquisto di ‘case green’ e al fondo per i collegamenti aerei per Sardegna e Sicilia.
Il bonus mobili verrà prorogato a 8.000. Un emendamento alla manovra approvato in commissione Bilancio prevede infatti che per gli anni 2023 e 2024 l’ammontare per l’acquisto di mobili ma anche grandi eletrodomestici green in caso di interventi di ristrutturazione della casa sul quale si può chiedere una detrazione del 50% delle spese salga dai 5mila euro a 8mila euro.
Manovra. Smart Working pe ri fragili fino al 31 marzo
I lavoratori fragili potranno lavorare in smart working, sia nel pubblico che nel privato, fino al 31 marzo, anche esercitando – se necessario – un’altra mansione. L’emendamento non cita invece i genitori di figli under14.
Il datore di lavoro, si legge, assicura lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile “anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione in godimento”.
Manovra. Il bonus psicologo
Il bonus psicologo diventa permanente e sale da 600 a 1.500 euro.
Le risorse stanziate ammontano a 5 milioni di euro per il 2023 e 8 milioni di euro “a decorrere dal 2024”.
Confermato il tetto Isee a 50.000 euro per ricevere il contributo.
Manovra. Il personale sanitario
Prorogati i termini per la stabilizzazione del personale sanitario assunto durante l’emergenza pandemica da Covid-19.
Gli enti del Sistema sanitario nazionale potranno assumere a tempo indeterminato, entro il 31 dicembre 2024 anziché entro la fine del 2023, tutti i professionisti che abbiano maturato 18 mesi di servizio nella sanità pubblica entro il 31 dicembre 2023 (invece che entro fine 2022), di cui almeno 6 nella fase di emergenza nazionale.
Resta il divieto per la Pubblica amministrazione di conferire incarichi remunerati di qualunque tipo ai pensionati.