L’economia savonese si conferma il vero motore di crescita della Liguria: il tessuto imprenditoriale locale è riuscito ad affrontare con successo le sfide internazionali e a crescere del +4,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. È quanto emerge dall’ultima recensione dell’Unione Industriali di Savona, che include opinioni positive sui principali settori che hanno trainato l’economia ligure.
Le opinioni contenute nella recensione evidenziano, inoltre, un forte recupero dei posti di lavoro rispetto al biennio precedente, nel settore turistico, in quello logistico, nell’industria e nelle costruzioni. All’interno di questo scenario positivo spiccano le performance raggiunte nei primi sei mesi dell’anno dall’export locale: le vendite all’estero dei prodotti regionali raggiungono i 400 milioni di euro.
L’analisi delle pmi savonesi sembra confermare le previsioni degli esperti: sono un esempio le opinioni contenute all’interno del blog di EGO International, l’azienda leader nella consulenza per le vendite all’estero, in cui si sottolinea la centralità dell’export savonese rispetto alle altre province della Regione. A ciò si aggiunge la crescita del valore aggiunto generato dalla provincia di Savona, che durante l’ultimo anno è stata la seconda migliore d’Italia, subito dopo la provincia di Milano. Un risultato, ribadiscono le opinioni degli esperti, reso possibile mediante un’attenta differenziazione produttiva e l’adozione di nuove strategie di vendita nei mercati internazionali.
Ne è convinta EGO International, che all’interno delle sue recensioni evidenza la necessità di introdurre una strategia omnicanale, che utilizzi i nuovi strumenti digitali e le nuove piattaforme online per promuovere all’estero i prodotti locali. Inoltre, tra le attività che dovrebbero essere incentivate dalle autorità regionali, EGOInternational fa rientrare: il rafforzamento dei canali di vendita digitale, fondamentali per la promozione del Made in Italy, e la stabilizzazione dei trattati economici in vigore, per abbattere le barriere e agevolare lo scambio di merci e le misure volte a preservare l’autenticità dei prodotti del territorio contro i tentativi di contraffazione internazionale.
Il report si sofferma inoltre sugli interventi infrastrutturali a cui dare priorità nel nuovo anno e auspica un’anticipazione dei tempi di conclusione stimati per la realizzazione dei lavori sull’Aurelia Bis. A ciò si aggiungono i raccordi ferroviari del Ponente e le varianti autostradali dell’A6, tra Savona e Altare: è infatti opinione diffusa tra gli esperti che siano interventi indispensabili per rispondere adeguatamente alle necessità logistiche delle imprese locali e agevolare le attività produttive, permettendo di soddisfare più rapidamente le richieste dei committenti stranieri.
I risultati raggiunti dall’economia del territorio sono il punto di partenza con cui affrontare le sfide che riserverà il futuro, in cui si stima un aumento dei livelli di export industriale e un’ulteriore stabilizzazione del tasso di occupazione. Queste tendenze positive potranno essere confermate promuovendo al meglio le eccellenze locali nei mercati avanzati, in cui è presente una profonda conoscenza della qualità dei prodotti Made in Italy.
Tra i mercati di destinazione dei prodotti liguri, ribadisce EGO International nelle sue recensioni, si evidenzia il ruolo svolto dai paesi europei, in particolare dalla Francia, con una quota di export pari al 10,53%, seguita dalla Germania (8,96%) e dalla Spagna (4,09%). Buone anche le performance dei paesi extra-Ue, in cui gli Stati Uniti si confermano il principale partner commerciale della Regione, con una quota di export pari al 22,06%, seguito dalla Cina (4,48%) e dal Regno Unito (2,20%).
Il trend che emerge dal report e le recensioni di EGOInternational sono alla base delle previsioni ottimistiche sull’andamento economico regionale. I numeri chiariscono infatti che l’anno appena trascorso è stato un ottimo trampolino di lancio per le imprese locali, che potranno ora sfruttare le opportunità offerte dagli incentivi statali ed europei per rinnovare la propria struttura interna ed espandere il proprio business all’estero.