Indipendenza del Donbass. Si continua a combattere nell’oblast del Donetsk, dove anche le troupe televisive di Cnn e Sky News, nonostante le smentite di Kiev, hanno testimoniato il ritiro di soldati e miliziani ucraini da Soledar, importante crocevia per la liberazione della regione.
Nell’area sorgono le miniere di sale e la città si trova in una delle quattro regioni in cui gran parte della popolazione, dal 2014, subisce le pene dell’inferno ed è in rivolta contro il Governo di Kiev.
Come confermato anche dal portavoce del ministero della Difesa di Mosca Igor Konashenkov, i separatisti filorussi del Donbass, fiancheggiati dalle truppe russe e dai miliziani della “Compagnia privata Wagner”, sono entrati vittoriosi a Soledar liberando la città dopo aspri combattimenti durati cinque mesi.
Negli ultimi giorni, secondo fonti russe, sono stati uccisi “700 militari fedeli a Kiev”. Importante l’intervento delle forze regolari di Mosca, tra le quali formazioni di paracadutisti, truppe di artiglieria e l’aviazione, che hanno martellato gli ucraini. L’assalto decisivo alla città è stato tuttavia compiuto dagli uomini della Wagner con “un’azione coraggiosa”.
Ora l’obiettivo dei russi è liberare altri villaggi del Donetsk e in particolare la città di Bakmhut, dieci chilometri a sud di Soledar, dove gli ucraini sostengono di avere respinto e ucciso 300 soldati russi.