“Ogni anno in Italia migliaia di donne sono indotte e, di fatto, costrette ad abortire per abbandono o solitudine. Troppe le donne che subiscono una vera e propria violenza, cioè l’assenza di aiuti sociali, economici, morali e psicologici di fronte a una gravidanza inaspettata o complicata. Non abortire è un diritto troppo spesso negato. Mettiamo fine a questo scandalo”.
Lo ha dichiarato alcuni giorni fa, in vista della Giornata internazionale della donna e della Festa dell’otto marzo, Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia Onlus, che ha presentato i manifesti affissi nelle principali città italiane.
“Contrariamente a quanto sostiene la nuova segretaria del Pd e dichiarata abortista Elly Schlein – ha spiegato Ruiu – in Italia non esiste una donna che sia stata costretta a partorire per presunte carenze dell’ingiusta Legge 194, mentre sono troppe le donne costrette ad abortire perché prive di aiuti.
È inquietante registrare che per alcuni l’aborto debba essere una scelta socialmente preferibile rispetto all’accoglienza di un figlio, e alla sua nascita.
Una società civile dovrebbe, invece, fare a gara per servire su un piatto d’oro ogni aiuto possibile per aiutare una donna incinta a portare avanti la gravidanza, perché il figlio nasca.
Per questo con le nostre affissioni in tutta Italia, chiediamo al Governo e al Parlamento che siano subito proposti aiuti e discusso e attuato un piano di sostegno alla maternità e alla natalità”.
I manifesti per la vita e le critiche alle politiche abortiste di Schlein, però, hanno suscitato reazioni tra gli esponenti del Pd, che hanno attaccato le donne Pro Vita.
In Liguria il capogruppo regionale del Pd Luca Garibaldi ha dichiarato su fb: “In vista dell’otto marzo, Giornata internazionale della donna, come ogni anno, il movimento oscurantista e antiabortista Pro vita, ha tappezzato le città di manifesti contro i diritti delle donne.
Gli argomenti riportati sono chiari tentativi di colpevolizzazione delle donne che portano avanti il percorso di interruzione di gravidanza, con libertà e consapevolezza, come previsto dalle legge dello Stato. Un messaggio che fa il paio con i tentativi, non troppo nascosti, della destra in Italia e in Liguria di limitare la legge. Tentativi che vanno rispediti al mittente.
Ieri sono apparsi anche nel Comune di Chiavari. Mi auguro che il sindaco voglia schierarsi pienamente al fianco delle donne, facendo rimuovere immediatamente quei manifesti che ledono la libertà e la dignità delle donne e attaccano diritti individuali garantiti dalla Costituzione”.