E’ accusata di aver ucciso il figlio e la madre. In primo grado è stata condannata all’ergastolo
Ci sarà una nuova perizia per Giuliana Stanganini, la donna accusata di aver ucciso il figlio di tre anni e la madre.
Lo hanno deciso i giudici della corte d’assise d’appello di Genova dove si svolge il processo di secondo grado.
In primo grado la donna era stata condannata all’ergastolo. Gli omicidi avvennero durante il lockdown.
La donna è accusata di duplice omicidio, distruzione e occultamento di cadavere, ma anche maltrattamenti e utilizzo fraudolento del bancomat della madre.
Ora la nuova perizia verrà effettuata per stabilire se la donna è capace di intendere e volere.
Secondo l’accusa e da quanto ricostruito dagli investigatori della squadra mobile di Genova, il figlioletto di tre anni sarebbe stato ucciso, nel 2019, in quanto la madre non ne sopportava il pianto.
Sempre secondo una ricostruzione, la madre di lei aveva capito che la figlia aveva ucciso il nipotino e aveva iniziato ad accusarla di essere una assassina.
Per questo motivo, secondo gli investigatori, la Stanganini avrebbe ucciso anche la madre, facendola poi a pezzi.
Durante le indagini preliminari Giuliana Stanganini venne sottoposta a due perizie. Dalle quali sarebbe risultato che la donna era capace di intendere e volere al momento degli atti e parzialmente inferma quando fece a pezzi il corpo della madre.
Poi la condanna, in primo grado, all’ergastolo. L’avvocato difensore Chiara Mariani aveva chiesto l’assoluzione nel merito per infermità mentale.