“In una società fluida e ideologicamente frammentata, un ‘servizio pubblico nazionale’ non ha più senso di esistere”.
Lo ha ribadito oggi il prof. genovese Paolo Becchi sul caso Lucia Annunziata/Rai 3, scoppiato a seguito del comportamento, a dir poco discutibile, della giornalista durante l’aggressiva intervista, ieri pomeriggio, alla ministra per la Famiglia Eugenia Roccella sulla questione del mercato dell’utero in affitto e delle sue conseguenze, sfociata nell’esclamazione “c…o” da parte della conduttrice Rai.
“Non è la prima volta – ha spiegato il prof. Becchi – che mi schiero contro alcuni programmi della Rai. Di solito lo facevo con Fazio per via di Burioni. E in effetti il male, sì il male, prima ancora in senso morale, che quel programma ha fatto con Burioni durante la pandemia da coronavirsu emerge sempre più chiaramente ogni giorno che passa.
Ieri è toccato a un altro programma, tenuto da una signora che fa solo propaganda che persino può scadere nella volgarità. A loro tutto è concesso, a noi cittadini tocca soltanto pagare il canone.
Il canone, come dice giustamente Matteo Salvini, va tolto. Senza se e senza ma.
Perché nella società liquida e ideologicamente frammentata un ‘servizio pubblico nazionale’ non ha alcun senso. Ognuno si paghi la ‘propaganda’ che vuole ascoltare, come si paga Netflix o altri canali.
Il baraccone Rai va chiuso. Andava bene negli anni Cinquanta del secolo scorso e ha contribuito a far crescere il Paese. Se qualche privato si vuole comprare la baracca bene, altrimenti tutti a spasso.
Io pago quello che voglio vedere e io non voglio più pagare persone che soltanto a vederle mi danno il vomito cerebrale.
Se ci fanno pagare il canone Rai allora comincino a chiudere certi programma di pura propaganda ideologica come quello di Lucia Annunziata su Rai 3”.