Ritorno al futuro ci diceva che nel 2015 avremmo avuto macchine volanti e scarpe autoallaccianti nella vita di tutti i giorni.
E se le scarpe autoallaccianti le hanno realizzate davvero (con scarso successo), le macchine volanti sono ancora un’utopia.
Ma chi l’avrebbe mai detto che invece delle macchine volanti avremmo avuto un intero mondo parallelo? Un mondo virtuale in cui esistono palazzi e beni di lusso intangibili pagati quanto quelli del mondo reale e terreni in vendita che possiamo acquistare con gli NFT?
Possiamo quasi dire che Ritorno al Futuro, in confronto a dove siamo arrivati oggi, era stato poco ambizioso.
Il mondo reale e quello virtuale si sono fusi e intrecciati sempre più, al punto da farci scordare, a volte, quale sia uno e quale sia l’altro.
Quindi risulta normale chiedersi: sono ancora mondi separati? La risposta è complessa e cerchiamo di analizzarla insieme.
Reale e virtuale: due mondi che si intersecano
Il processo di digitalizzazione è avvenuto lentamente per diversi anni, con l’evoluzione tecnologica che cambiava molte abitudini ma allo stesso tempo non coinvolgeva se non determinate fasce d’età e classi sociali.
Poi, sono arrivati i social media e il web è entrato nelle nostre vite in modo dirompente.
In Italia Facebook è arrivato a Maggio 2008, e da lì è scattato un nuovo modo di considerare il web: non più solo per ricerche, lavoro e studio, ma anche per svagarsi, informarsi, comunicare, coinvolgendo tutti, senza distinzioni.
Quello che ne è seguito, insieme all’avvento degli smartphone, è stato una rapidissima evoluzione dell’uomo tecnologico, che usa il cellulare come un prolungamento del suo braccio.
E poi arriviamo al 2020, anno che ha cambiato la storia del mondo in due sensi: la consapevolezza che le pandemie possono ancora fermare il mondo intero e la necessità di dover trovare un altro modo per sostituire la presenza fisica senza fermare le attività.
La digitalizzazione è così diventata necessaria per tutto, anche quei settori dove si faceva ancora fatica ad accettare l’online come equivalente sostituto dell’offline.
Per circa un biennio la scelta è stata necessaria, poi si è capito che poteva essere l’alternativa equivalente e anche più comoda.
Le aziende hanno permesso alle persone di lavorare a distanza introducendo il lavoro da remoto come caratteristica alternativa al lavoro in presenza, gli uffici comunali e amministrativi hanno digitalizzato documenti e richieste, molti viaggi di lavoro sono stati sostituiti da più economici e meno inquinanti video chiamate.
Il mondo reale e quello virtuale si sono fusi in un unico spazio indistinto aiutandoci a superare gli ostacoli fisici e anche quelli mentali.
Ma ci siamo fermati qui? Ovviamente no!
L’intrattenimento virtuale: dove l’online supera la fantasia
Non solo il lavoro è cambiato, con l’evoluzione digitale degli ultimi anni.
Riassumendo, potremmo dire che tutto ciò che esiste nel mondo reale si è spostato sul web, ma sarebbe limitante.
La verità è che il mondo virtuale si è espanso in due direzioni: ha migliorato in modo esponenziale la possibilità di vivere il nostro mondo reale e allo stesso tempo ha permesso la creazione di nuove opportunità, fino a poco tempo fa, impensabili.
Per quanto riguarda la prima direzione, i due mondi si sono intersecati in modi che non lasciano più distinguere dove inizia uno e dove finisce l’altro: come le app per incontri amorosi che ci permettono di scegliere online il partner ideale che speriamo lo sia anche nella vita reale, le più famose sono, ad esempio, Tinder, Grinder o Bumble.
Rimanendo nell’intrattenimento, anche nel mondo del gioco a distanza, la linea fra mondo virtuale e mondo reale risulta molto sottile.
Desideriamo vivere le stesse emozioni e sensazioni che viviamo nei casinò, con quell’adrenalina che caratterizza il gioco, e ora possiamo farlo addirittura dal divano di casa nostra. Possiamo giocare su tavoli che non tocchiamo mettendo soldi che però esistono davvero, di cui ne sono un esempio le slot online con soldi veri; affrontiamo giocatori che non vediamo ma che sono persone come noi, dietro a uno schermo che non ci permette di percepirne lo sguardo e le intenzioni, ma il risultato resta imprevedibile allo stesso modo.
Qui mondo reale e virtuale sono un tutt’uno, con pro e contro di entrambe le realtà.
Addirittura l’intrattenimento più culturale ha colto l’occasione di avvicinare più persone grazie alla tecnologia: molti dei principali musei del mondo permettono tour virtuali a prezzi ridotti o in modo gratuito come il Louvre di Parigi, il Metropolitan Museum of Art di NYC o i Musei Vaticani a Roma.
E poi, come seconda direzione, c’è stata la nascita di infinite possibilità a cui non sapevamo di poter accedere.
Il Metaverso ne è un esempio lampante: una vera e propria realtà parallela, degna dell’iconico Matrix, dove si può fare tutto e di più di quello che un tempo si poteva anche solo immaginare.
Si possono acquistare oggetti, immobili, beni di investimenti, viaggiare e persino volare.
Ma anche partecipare a sfilate di alta moda (D&G, Tommy Hilfiger e Etro sono solo alcuni tra i tanti atelier del mondo ad averle organizzate), tele trasportarsi dall’altra parte del mondo, andare a un concerto (di celebrità come Justin Bieber), o partecipare a giochi così interattivi da farti dimenticare del tuo corpo in carne e ossa.
Arrivati a questo punto, possiamo rispondere alla domanda: mondo reale e virtuale sono mondi separati?
Per come si stanno evolvendo le cose giorno per giorno, ci sentiamo di dire non più.
E ben venga se questo significa prendere il meglio dall’online per migliorare l’offline, ma ricordiamoci che anche il mondo reale non è affatto male, anche così com’è.