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Alluvioni, Toti replica al Pd sui nuovi vincoli edilizi in Liguria: regole rigorose

Alluvione 4 novembre 2011, Genova ricorda le sue vittime
Alluvione 4 novembre 2011 a Genova (foto di repertorio fb)

“Regione Liguria è chiamata a definire sul proprio territorio le regole di dettaglio in campo urbanistico coerenti con il nuovo piano distrettuale. Siamo quindi pronti a fare un salto di qualità, garantendo la piena aderenza al piano sovraregionale, la massima precauzione sul nostro territorio, la conoscenza tecnico scientifica come punto di partenza imprescindibile per stabilire la pericolosità delle aree attraverso un unico regolamento chiaro e di semplice interpretazione.

Si tratta di un Piano di gestione ampiamente condiviso con tutti i soggetti coinvolti, sul quale negli ultimi giorni sono state dette cose gravissime accostando arbitrariamente la questione a quanto successo in Emilia Romagna, dove peraltro sono impegnati decine di volontari con la colonna mobile di Protezione Civile”.

Lo ha dichiarato oggi il governatore ligure Giovanni Toti, commentando le dichiarazioni del Pd sul nuovo Piano di Gestione del Rischio Alluvioni, emanato dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale, con cui è stata definita la disciplina di riordino del complesso architrave normativo che regola la gestione del rischio alluvioni sui territori di Toscana, Liguria e Umbria.

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“È un passo che compiamo memori delle esperienze passate, anche tragiche, che ci hanno fatto alzare il livello di attenzione sulla mappatura del territorio – ha aggiunto Toti – il nuovo Regolamento faciliterà l’applicazione della normativa da parte di tutti quegli uffici tecnici che si devono esprimere sui progetti, oltre a garantire la certezza normativa per tutti i soggetti che desiderano investire sul territorio regionale, dalla ristrutturazione di una casa all’impianto di un’azienda.

Non si tratta di un atto politico, ma tecnico, nel quale sono stati i tecnici a decidere il da farsi sulla base di quello che è stato compiuto negli ultimi 10 anni in Italia e in Liguria.

Il Regolamento stabilisce una disciplina rigorosa, chiara e univoca e basa su criteri scientifici e oggettivi non interpretabili, ovvero su studi idraulici dettagliati e validati, la definizione della pericolosità delle aree e i conseguenti divieti, vincoli e criteri da seguire all’interno delle stesse in campo urbanistico e infrastrutturale.

I punti principali sono la piena aderenza alla disciplina di Distretto e la massima precauzione, ad esempio sui divieti che riguardano i servizi essenziali come scuole, ospedali e centri di Protezione civile, studi idraulici accurati e aggiornati, l’univocità e cioè l’applicazione di regole omogenee sul territorio e sostituzione con un’unica disciplina di un groviglio di norme, atti e circolari accumulatesi nel tempo”.

“Stiamo facendo incontri con associazioni, sindaci, categorie produttive: nessuno ha rilevato che è una normativa estensiva, anzi alcuni hanno detto che è troppo restrittiva – ha sottolineato l’assessore alla Protezione civile, Giacomo Giampedrone – le nuove norme, oltre a introdurre vincoli e disposizioni stringenti, prevedono che ogni intervento debba essere realizzato in condizione di gestione del rischio.

Sono consentiti quindi solo alcuni interventi in specifiche e definite condizioni costruttive, così da non mettere in alcun modo a rischio la pubblica incolumità o causare danni a beni pubblici o privati.

Le aree a ‘minore pericolosità’ devono essere individuate solo a seguito di studi idraulici accurati e aggiornati, svolti da enti pubblici e validati da Regione e Autorità di bacino”.