Ha fatto il giro del mondo la notizia dell’attacco contro Belgorod, città russa al confine con l’Ucraina, che è stato contrastato con successo dalle Forze armate di Mosca.
Secondo fonti russe si tratta di nazionalisti ucraini, armati dagli americani e “manovrati” dal regime di Kiev, che sono stati nuovamente neutralizzati.
Secondo fonti ucraine, invece, sarebbero stati soldati appartenenti a fantomatiche milizie di asseriti “partigiani russi” anti Putin.
Secondo diversi analisti, si tratta di militari neonazisti legati al regime di Kiev.
La maggior parte dei media occidentali, come ormai avviene da mesi, ha accreditato la presa di distanza da parte di Kiev per evitare l’imbarazzo dell’evidente connivenza degli Usa e della Nato, che continuano ad armare, addestrare i soldati e gestire i rifornimenti alle Forze ucraine.
Se, da un lato, gli attacchi alla Russia hanno lo scopo di distrarre l’attenzione della massa dalla disastrosa e pesante sconfitta a Bakhmut e dall’inesistente, almeno finora, controffensiva ucraina tanto sbandierata nelle scorse settimane, dall’altro lato il fatto grave è che durante l’attacco alla Russia siano stati usati armi e mezzi di fabbricazione americana.
E non certo di fabbricazione ucraina o russa, come sarebbe logico pensare se si fosse trattato di “partigiani russi” indipendenti da Kiev, dalla Nato e dagli Usa.
Fermo restando che il regime di Kiev ha attaccato il Donbass autonomo violando gli accordi di Minsk (con uccisioni, torture e nefandezze di ogni genere) e che la Russia è intervenuta, dopo anni di tentativi di pace, per difendere il territorio russofono e non per invadere l’Unione europea, in realtà Usa e Nato ci avevano sempre detto che le armi e i mezzi militari sarebbero serviti soltanto per “difendere” l’Ucraina e non per attaccare la Russia.
Le – inutili e dannose per noi – sanzioni economiche e soprattutto l’invio di armi all’Ucraina sono azioni che allontanano la pace e alimentano la guerra, che mantiene in sesto l’economia Usa.
Però con gli attacchi alla Russia ora si può iniziare la III Guerra mondiale?
La Nato e gli Usa, che supervisionano le Forze armate di Kiev, stanno giocando un gioco pericoloso. Mosca, a questo punto, potrebbe davvero irritarsi.