Serata memorabile e densa di pubblico di ogni età quella dedicata come anteprima del Music Ballet Festival 2023 a Raffaella Carrà in Villa Grimaldi Fassio. Un viso illuminato da ingenui occhioni scuri, un sorriso appena malizioso, un corpo scattante ma non magrissimo, Raffaella rappresentava la bellezza rassicurante della ragazza della porta accanto: mai eccessiva, con doti sapientemente dosate e gestite, è l l’Artista che forse ha rappresentato più di tutte l’italianità e per questo è entrata ed è rimasta nelle case e nelle simpatie di adulti e bambini.
Con sessanta milioni di dischi venduti e notevoli successi anche all’estero, nel 2017 è stata insignita del titolo di ambasciatrice dell’Amore. Lo spettacolo “Rumore”, titolo di un suo successo, è stato ideato da Antonella Riboldi Brunamonti, vicepresidente della Fondazione Formazione Danza e Spettacolo, e diretto da Sergio Iapino, suo partner nella vita.
La serata è iniziata con il comune ricordo dedicato a Raffaella di una coppia famosa, Carmen Russo ed Enzo Paolo Turchi: in particolare Turchi ha rammentato il mitico ” Tuca tuca” – le cui spettacolari immagini scorrevano sui video ai lati del palco – danzato con Lei nel 1971, quando, considerati i tempi e le censure della Tv di allora, poteva essere considerato un ballo imbarazzante e provocatorio.
Come ricordato ancora dallo stesso Turchi, l’esibizione fu salvata dall’intervento di Alberto Sordi, altro idolo di casa nostra, che volle ballarlo in Tv con Raffaella sdrammatizzandone i pretesi toni erotici con una esilarante performance.
Durante l’ora e mezza di spettacolo si sono avvicendate coreografie sull’onda della voce registrata dei maggiori successi dell’Artista.
Sul palcoscenico i giovani azzurri di pattinaggio Vittorio Gastaldi, Silvia Lambruschi, Greta Piccardo, Giada Romiti, Linda Siciliano, che hanno brillantemente eseguito “Ma che musica maestro” e “I thank you life”. E ancora la ballerina tetraplegica Chiara Bruzzese, in coppia con Carlo Foi per un pas de deux di “Io che non vivo senza te”, accompagnati dalla musica suggestiva del violino di Giulia Ermirio. Splendidi i danzatori di flamenco con “Lola” e “Superrumba”, un tocco di tristezza sulle note di “Salutala per me”, canzone d’amore che racconta il rammarico di una donna sostituita da un’altra ma non rancorosa.
Spassoso il finale offerto dalla inossidabile compagnia Baistrocchi che ha fornito un’improbabile imitazione di Raffaella e dei ballerini che la circondavano. Ed ancora una chiusura gioiosa e scoppiettante con il ballo del Tuca tuca sul palco di Carmen ed il marito in compagnia di tutti i protagonisti e di parte del pubblico. ELISA PRATO