Scoppia una bomba, anche se per molti era nell’aria, in casa Sampdoria.
La nuova proprietà blucerchiata, targata Radrizzani-Manfredi ha deciso, con un Comunicato Ufficiale, la cessazione del settore femminile. In parole povere, la Sampdoria si ritira dalla Serie A: game over!
Le motivazioni sono diverse: in primis, la non felice e situazione societaria in cui versa la società di Corte Lambruschini, oberata da una lunga serie di debiti da onorare da oggi ai prossimi anni; in seconda battuta il ritorno di immagine, molto basso, che ha avuto la Sampdoria Women, confrontato alle spese che ci sono per sostenere una squadra nella massima serie, con l’obbligo di rendere tutte le tesserate delle professioniste del pallone. Non ultimo il problema del campo: non agibile quello di Bogliasco, da questa stagione la Sampdoria avrebbe dovuto giocare le gare casalinghe addirittura a Vercelli!.
Certo, si tratta di una brutta sconfitta per il calcio femminile in genere, a maggior ragione nella città che ha dato i natali alla disciplina negli anni ’60 grazie al sampierdarenese Ugo Mignone, che guidò nel 1968 l’ACF Genova alla conquista del primo scudetto assoluto.
Senza dubbio ha contribuito l’eredità economica disastrosa lasciata dalla gestione Ferrero, per cui le priorità sono state date al 100% alla prima squadra di mister Pirlo.
Il Comunicato dell’UC Sampdoria “conferma che la società si impegnerà alla divulgazione del calcio femminile nelle scuole”.
Con tanti saluti alla massima serie.
FRANCO RICCIARDI