Parola quindi al nuovo calciatore dello Spezia, Mirko Antonucci, che racconta le sue emozioni.
“Finita la passata stagione, che è stata molto positiva per me, ho voluto staccare da tutto ed esaminare quanto fatto durante l’anno. Poi durante l’estate, senza ansie e preoccupazioni, ho fatto la scelta migliore che potessi fare, perché sono convinto che quella spezzina sia la piazza migliore per crescere e completarmi come calciatore, e onestamente è stato amore a prima vista.
In questi primi giorni mi sono subito trovato benissimo e il bell’approccio che ho avuto con questo spogliatoio mi ha subito fatto capire di trovarmi nel posto giusto e sono davvero carico ed entusiasta.
Una cosa che mi ha colpito tanto da quando sono qua è l’idea di gioco del Mister: un calcio molto dinamico, molto fluido, dove non ci sono ruoli fissi, fatto di rotazioni e di alternanza di ruoli. Io giocherò dove lui crederà sia meglio per la squadra, dal mio punto di vista non farò altro che mettermi al pieno servizio per il bene della nostra causa.
Una cosa che mi piace tanto è quella di poter svariare sul fronte offensivo e di attaccare forte la profondità. Ovviamente sono arrivato da poco, ma finora posso dire che stiamo lavorando tanto e bene e la strada è senza dubbio quella giusta. Voglio aiutare la squadra a fare qualcosa di importante, sia attraverso i gol che con gli assist, senza dimenticare la fase di non possesso e personalmente voglio completarmi e diventare un calciatore a 360 gradi.
Quello di Serie B è un campionato molto competitivo, io lo conosco bene e so che se non entri in campo con la testa giusta rischi anche contro le squadre che stanno in fondo alla classifica, pertanto starà a noi mantenere l’asticella sempre alta e dimostrare che possiamo fare qualcosa di importante, ma per farlo si dovrà passare solo attraverso il lavoro.
La scelta del numero 48? È un numero che conta tanto per me, è quello che ho indossato quando ho fatto l’esordio in prima squadra alla Roma e vi sono rimasto molto legato, quindi per questa nuova mia avventura ho voluto ripartire da quello.
Spezia è una piazza sicuramente diversa da Cittadella, dove anche la pressione che si respira è differente, ma sono convinto che proprio questo aspetto per un calciatore deve essere un motivo in più per caricarsi e rendere al meglio. A livello di squadra ho trovato uno spogliatoio molto caloroso, che mi ha accolto al meglio, tanto che sembra di stare qui da molti mesi. In più il livello della rosa è molto alto, mi ha stupito non tanto un singolo in particolare, ma tutta la squadra nel suo insieme.
Il Picco? Spero di trovarlo sempre pieno e di poter gioire insieme ai nostri tifosi, non solo per i miei gol, ma soprattutto per le vittorie della squadra”.