“L’applicazione miope della tassa europea sulle emissioni di CO2 al settore marittimo causerà le conseguenze che temevamo: porti strategici italiani, come ad esempio Gioia Tauro, specializzati nel trasbordo merci, subiranno una diminuzione radicale dei traffici perché le grandi compagnie risparmieranno milioni a fare scalo in Nord Africa anziché in Europa”.
E’ l’allarme lanciato oggi dall’eurodeputato genovese e capo delegazione della Lega al Parlamento Europeo Marco Campomenosi commentando l’applicazione al settore marittimo dell’European Union Emissions Trading System (Ets), il mercato delle emissioni di CO2 in Europa.
“La situazione – ha aggiunto Campomenosi – è grave e l’Unione Europea deve intervenire. A Bruxelles lo abbiamo denunciato durante tutte le negoziazioni dell’Ets, il sistema di scambio quote di emissioni che di fatto è una tassa sulla CO2 prodotta.
La maggioranza non ha voluto saperne, le nostre proposte concrete e di buonsenso per risolvere il problema non sono state neppure ascoltate, e forse tra le istituzioni stesse non c’era piena consapevolezza dei pericoli contenuti nella normativa.
Rischiamo posti di lavoro, centralità e crescita economica, senza influire per davvero sul cambiamento climatico perché i traffici di merci andranno laddove le tutele ambientali sono di gran lunga inferiori che in Europa. Prima che entri in vigore la normativa, nel 2024, la UE faccia marcia indietro, rinunci all’ideologia e premi il buonsenso”.