“Ennesima proposta per dare il ‘la’ a possibili colate di cemento: con la variante portata oggi in consiglio regionale dalla destra, siamo proprio sicuri che non assisteremo a un’operazione confezionata su misura per chi ha interessi immobiliari?
Il territorio deputato al Parco di Portofino, che ancora auspichiamo si allarghi a sette Comuni anziché ai soli tre ostinatamente portati avanti dalla destra, quali vantaggi trarrà da questa ‘riqualificazione del patrimonio edilizio’?
La variante semmai libera spazio in quel di Paraggi, località che non ricade nel Comune di Portofino, ma in quello della vicina Santa Margherita Ligure, baia che fa gola a quanti hanno consistenti disponibilità economiche e mirano da sempre a compiervi determinati investimenti edilizi”.
Lo hanno dichiarato oggi il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi e il consigliere regionale del M5S Paolo Ugolini.
“Nella discussione portata oggi in aula – hanno aggiunto i consiglieri regionali pentastellati – colpisce il passaggio dell’assessore competente, secondo cui la variante bloccherà qualsiasi tipo di ‘eventuale’ abuso edilizio. Frase importante che certamente ci spingerà a monitorare il territorio per verificare che alle intenzioni seguano i fatti.
Inutile nascondersi dietro un dito: il vero pericolo per il territorio è la cementificazione. E non lo sono più i cacciatori, il cui numero in Liguria (e non solo) è in caduta libera, con buona pace della Lega.
Il Parco di Portofino è sotto gli occhi di tutti e va difeso. Spiace che i primi da cui i cittadini debbano difendersi sono proprio i consiglieri della maggioranza, che vogliono far digerire proposte a suon di spiegazioni risicate e frettolose.
Come fa un cittadino a capire di cosa si sta parlando in aula dopo un intervento di soli 15 minuti su una questione così complessa e delicata?
Il rischio reale, benché la maggioranza si contorca a negarlo e si arrampichi sugli specchi millantando tutele che invece rischiano di sgretolarsi, è il consumo di suolo in una delle più belle aree della Liguria, che a oggi ha solo il 12% di aree protette. Percentuale che mette in luce la mediocrità della nostra Regione.
Come M5S, non abbiamo votato a favore della proposta: oltre a non aver garantito trasparenza e condivisione, la variante apre a scenari scivolosi camuffati da ‘semplificazione’ normativa”.