Per la prima volta oggi la protesta contro il rigassificatore a Vado Ligure è arrivata in consiglio regionale a Genova, ma l’Assemblea legislativa della Liguria ha respinto la richiesta di uno ‘stop’ al progetto.
Alcune centinaia i manifestanti savonesi davanti all’ingresso della sede consiliare di via Fieschi, che hanno poi organizzato una catena umana in piazza De Ferrari davanti al palazzo di Regione Liguria, sede della giunta regionale.
La risoluzione presentata dalla minoranza in aula, che avrebbe impegnato la giunta Toti “a esprimere al Governo la contrarietà al progetto di ricollocazione della nave rigassificatrice Golar Tundra da Piombino a Vado Ligure” è stata bocciata con 19 voti contrari: l’intero centrodestra, e 12 favorevoli, l’intero centrosinistra e il M5S.
Approvato invece un ordine del giorno con primo firmatario la Lista Toti Liguria che impegna la Giunta “a far sì che il Governo si faccia parte attiva per individuare adeguate risorse per la realizzazione di opere di accompagnamento destinate a infrastrutture e progetti”.
La Lega ha deciso di ritirare l’ordine del giorno che avrebbe impegnato la giunta Toti a “chiedere al Governo Meloni un miliardo di euro di opere compensative” per il territorio savonese.
Il centrodestra ligure ha preferito presentare una richiesta ‘in bianco’.
“Non esiste alcuna motivazione tecnica per lo spostamento della nave Golar Tundra da Piombino a Savona, verrà spostata per una mera scelta politica di Toti” ha denunciato in aula il consigliere regionale del Pd Roberto Arboscello, relatore di minoranza.
“Mi sento accompagnato da milioni di cittadini italiani che pagano le bollette e da chi protesta contro il caro bollette, perché i Governi che ci hanno preceduto non hanno avuto la lungimiranza di mettere in sicurezza energetica il Paese” ha replicato il governatore Toti.