Questa mattina a Genova ha avuto luogo la Santa Messa in onore della Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma dei Carabinieri, celebrata dal cappellano militare, alla presenza del Comandante della Legione Liguria generale di divisione Maurizio Ferla, e delle autorità civili e militari del capoluogo, oltre ad una rappresentanza dell’Associazione nazionale Carabinieri.
Nel 1949, Papa Pio XII proclamò ufficialmente Maria “Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri”, fissandone la ricorrenza al 21 novembre, data in cui la Cristianità celebra la festa liturgica della Presentazione di Maria Vergine al tempio.
In questo stesso giorno, l’Arma commemora anche l’82° anniversario della “Battaglia di Culqualber”. Il 21 novembre del 1941, infatti, ebbe luogo una delle più cruente battaglie in terra d’Africa, nella quale un intero Battaglione di Carabinieri si sacrificò nella difesa del caposaldo di Culqualber contro le preponderanti forze avversarie. Per tale fatto d’arme fu conferita alla Bandiera dell’Arma dei Carabinieri la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, dopo quella ottenuta in occasione della partecipazione alla Prima Guerra Mondiale.
In questa giornata l’Arma dei Carabinieri celebra anche la “Giornata dell’Orfano” che rappresenta, per i militari in servizio ed in congedo e per l’O.N.A.O.M.A.C. (Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri), un concreto momento di vicinanza alle famiglie dei commilitoni scomparsi e di profonda riflessione umana.
A seguire, in occasione del 44° anniversario dell’uccisione da parte delle Brigate Rosse del Maresciallo Vittorio Battaglini e del Carabiniere Mario Tosa, decorati della Medaglia d’Oro al Valore Civile, è stata deposta dal comandante provinciale dei Carabinieri, Generale di Brigata Gerardo Petitto, una corona commemorativa alla presenza dei famigliari dei valorosi militari.
I due carabinieri svolgevano il servizio di pattugliamento delle principali arterie urbane di Genova. A poca distanza dalla sede del loro Comando, il 21 novembre 1979 i militari entrarono in un bar di Sampierdarena, dove vennero colpiti alle spalle da 11 colpi di pistola esplosi da due terroristi rossi, che dopo l’agguato si diedero alla fuga su una Fiat 128 rubata.
L’attentato terroristico venne rivendicato, con una telefonata anonima al quotidiano genovese Il Corriere Mercantile, da parte delle Brigate Rosse – colonna genovese Francesco Berardi.