Un maxi pagamento da 10-12 milioni ai fallimenti della Qui!Group e della Qi Service per poter aprire la strada ai patteggiamenti proposti dalla procura.
Sono in corso le trattative con le assicurazioni e una decisione arriverà il 12 gennaio.
E’ quanto emerso l’altro giorno nel corso della seconda udienza preliminare per il crack della Qui!Group, la società di buoni pasto fondata da Gregorio Fogliani e fallita con un passivo di 600 milioni di euro.
Il pubblico ministero aveva chiesto il processo per 31 persone, tra cui il fondatore della società Fogliani, la moglie Luciana Calabria e le figlie Serena e Chiara Fogliani.
Il patron di Qui!Group era stato arrestato a luglio 2019. La Procura ha proposto il patteggiamento a 16 imputati.
Le indagini erano partite dal fallimento del colosso dei buoni pasto nel 2018 quando il passivo della società aveva raggiunto i 600 milioni.
Tra i creditori c’erano i dipendenti, ma soprattutto migliaia di ristoranti, bar e supermercati che avevano erogato cibo e prodotti con i buoni pasto.
Fogliani aveva anche ottenuto un appalto della Consip per fornire i ticket ai dipendenti pubblici.
Dopo Qui!Group erano via via fallite le altre società collegate, come la Pasticceria Svizzera e il bar Moody.
I reati contestati sono bancarotta fraudolenta, riciclaggio, truffa aggravata e autoriciclaggio.
Sempre secondo l’accusa, la famiglia trapiantata a Genova, avrebbe spogliato la società sottraendo i soldi per spese personali, come una maxi villa in Versilia e il matrimonio da favola di una delle figlie e per alimentare le casse di Azzurra 95.
Nel corso dell’udienza hanno parlato i difensori degli imputati che si sono opposti alla costituzione di centinaia di parti civili e il giudice si è riservato di decidere.