Arera sanzioni pesantemente le società idriche che non rispettano carte dei servizi. Non escluso eventuale esposto per accertare responsabilità nel decesso
Il nostro primo pensiero va alla famiglia della signora Caterina. Non si può morire a 88 anni per una bolletta pazza.
Il caso estremo accaduto nella provincia di Imperia è un monito pesantissimo nei confronti di tutte le società che gestiscono i servizi idrici spesso inadempienti nelle verifiche di lettura del contatore addirittura previste nelle carte dei servizi due volte l’anno.
“Siamo contrari alla tesi dell’algoritmo assassino – spiegano dall’Associazione – e, salvo ipotesi di dolo che lasceremo al vaglio della magistratura nelle determinazione di un esposto, qualora riscontrassimo tali fattispecie, crediamo sia comunque giusto sottrarre all’intelligenza artificiale le anomalie delle bollette.
È inaccettabile infatti che non solo non si controllino i contatori, ma nemmeno le bollette che vengono inviate a casa dove i consumi anomali dovrebbero essere immediatamente acquisiti dall’azienda e presegnalate al consumatore in un contraddittorio per verificarne la veridicità”.
In questo senso Assoutenti chiede un incontro urgentissimo alla società che ha inviato la bolletta alla signora Caterina e ad Arera che ha il compito di vigilare sul sistema idrico del nostro paese. Affinché valuti la necessità di interventi adeguati compreso pesantissime sanzioni per l’inadempienti al fine di tutelare tutti gli utenti del servizio idrico in circostanze come questa.