“Genova 2030”, secondo l’amministrazione comunale del sindaco Marco Bucci, in una maxi foto che sarà un plastico in mostra allo stand di Genova al salone Mipim di Cannes dall’11 al 15 marzo.
“Genova 2030” è lo strumento con cui il Comune intende migliorare la nostra città, presentandosi alla platea internazionale di investitori: comprende i progetti approvati e in fase di realizzazione, ma anche quelli finora solo immaginati dal centrodestra per il rilancio del capoluogo ligure.
Il sindaco Bucci oggi ha presentato la “visione” nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi a consiglieri comunali, stakeholders e altre istituzioni del territorio.
“Quella che vedete è un’ipotesi progettuale – ha sottolineato Bucci – non una decisione finale, ma vogliamo mostrarla per vedere come sarà presa nella convinzione che non esiste al mondo una città con possibilità di investimenti come Genova”.
I temi principali del plastico riguardano le infrastrutture strategiche, le nuove strutture di collegamento ma anche le aree portuali, profondamente ripensate ed estese, e un’implementazione degli spazi dedicati al tempo libero dei cittadini, quindi alla qualità di vita, tra aree verdi, spiagge e “zone cuscinetto”.
Tra le novità presentate nel piano, appunto, un nuovo quartiere dedicato ai lavoratori delle riparazioni navali di Sestri Ponente: in sostanza una “Sestri 2”.
“Con il ribaltamento a mare di Fincantieri – ha spiegato il sindaco Bucci – si libereranno aree alle spalle dell’attuale linea ferroviaria dove noi immaginiamo una zona di servizi che consentano a chi lavora nei cantieri navali, che saranno estesi, di trascorrere del tempo dopo il lavoro, con mense, strutture per fare attività ludiche o sportive, verde pubbliche, non un ghetto ma una zona di integrazione con il nucleo storico di Sestri, per migliorare l’interazione tra attività industriali e popolazione, oggi talvolta critica”.
Nella “visione” di “Genova 2030” c’é pure grande spazio al nuovo porto, con più riempimenti e accosti dal bacino storico, a Sampierdarena, al Ponente genovese, anche sulla base dei cambiamenti che saranno portati dalla realizzazione delle nuova diga foranea.
“Tutte le idee sono state condivise al 100% con palazzo San Giorgio – ha dichiarato Bucci – ma non è detto che poi finiranno effettivamente nel piano stesso”.
Alla presentazione di “Genova 2030” era presente il commissario della port authority Paolo Piacenza.
Sul fronte del porto è stata confermata l’ipotesi di ampliamento del terminal di Pra’, con la realizzazione di un piccolo porticciolo per la natanti sotto i 10 metri, l’estensione del canale di calma di Pra’ e del canale per il polo remiero.
A levante del terminal una nuova diga con annessa una spiaggia artificiale per la popolazione.
A proposito di spiagge, secondo la “visione” con il trasferimento dei depositi chimici da Multedo a Ponte Somalia, ci sarà anche una rigenerazione della spiaggia di Multedo e dell’area retrostante.
Rinviati a un prossimo futuro altri aspetti su cui pesano incognite, come la permanenza dell’intera Sopraelevata una volta che sarà ultimato il tunnel subportuale e la possibile demolizione della storica diga foranea, su cui la Sovrintendenza ha messo chiari paletti.
“Su questo possiamo dire che in futuro l’operatività del porto potrebbe richiedere che per sicurezza ne resti una porzione il più piccola possibile” si è limitato a dire il sindaco Bucci.