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Orientamento professioni, protesta studenti Diaz: ingresso vietato alla Polizia

Striscione anti-Polizia alla scuola Diaz di Genova Albaro

Protesta anti-Polizia e buonismo alla scuola Diaz

“Non vogliamo poliziotti a fare lezione qui” dicono gli studenti. Orientamento alle professioni a scuola: ingresso “vietato” e porte chiuse alla Polizia.

Accade al Liceo Pertini della scuola Diaz di Genova Albaro, che nel luglio 2001, quando la nostra città fu devastata e messa a ferro e fuoco da migliaia di manifestanti, fu teatro di un blitz della Polizia contro un centinaio di attivisti del G8, presi a manganellate e picchiati.

Secondo quanto riportato oggi dall’edizione genovese del quotidiano “la Repubblica”, nell’edificio scolastico di via Cesare Battisti ieri è comparso pure uno striscione intitolato: “Fuori la Polizia dalla Diaz”.

Lo striscione è stato visibile per pochissimo tempo, all’inizio delle lezioni, prima che una collaboratrice scolastica invitasse alcuni studenti a rimuoverlo.

Tuttavia, il piccolo gruppo di giovani contestatori ha spiegato, anche con un volantino, i motivi della protesta anti-Polizia e contro l’iniziativa di orientamento al lavoro organizzata dai docenti.

“Dopo le cariche contro gli studenti di Pisa, Firenze e Napoli, rifiutiamo che la Polizia, proprio in una scuola simbolica come la nostra, possa venire a fare lezione, come se niente fosse” hanno spiegato quelli del “collettivo” del Liceo Pertini.

Insomma, anziché aprire le porte alla Polizia e favorire un confronto costruttivo con gli studenti, al Liceo Pertini le porte sono rimaste chiuse.

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“Nessun poliziotto – ha confermato il preside Alessandro Cavanna – è arrivato a scuola a fare lezione durante la giornata sono stati allestiti alcuni spazi per raccontare diverse professioni, la carriera nelle Forze dell’ordine era una di queste ma non c’erano agenti presenti”.

Il preside avrebbe “compreso” le motivazioni della protesta e avrebbe riferito di essere “aperto al dialogo”, ma si sarebbe detto “sorpreso” perché “gli studenti sono stati informati diversi giorni fa dell’incontro e delle modalità, quindi capisco il dissenso ma avrebbero potuto parlarmi prima e avanzare eventuali lamentele”.

Al momento, però, non risulta che il preside abbia adottato alcun provvedimento nei confronti degli studenti che hanno organizzato la protesta anti-Polizia.

“Non sono entrate Forze dell’ordine – ha ribadito Cavanna all’agenzia LaPresse – ma un’associazione, ‘Assorienta’, che ha concordato con il coordinatore delle attività di orientamento di fare alcuni incontri sulle professioni, in questo caso la presentazione delle carriere nelle Forze dell’ordine.

Hanno aderito 4 classi nell’ambito delle attività di confronto e orientamento formativo concordate e comunicate alle famiglie.

Lo striscione è stato appeso da uno studente alle 7.30 e rimosso alle 7.35.

Certamente siamo consapevoli del luogo in cui ci troviamo  e facciamo da tempo un lavoro per sanare la frattura tra Stato e società civile che c’è stata nel 2001.

Sono state fatte manifestazioni di ricordo anche per il ventennale e con la collaborazione di tutti, ma si tratta di attività legate alle 30 ore di orientamento formativo, confronti su cui c’è stato un progetto e preventiva comunicazione alle famiglie.

Le Forze dell’ordine a volte hanno chiesto di concordare incontri, ma su temi come bullismo e prevenzione, cybersecurity.

Nessuna polemica, della questione giudiziaria si occupano i tribunali, di politica i politici io mi occupo di formazione”.

 

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