“La casa maternità è stata sottoposta a sequestro in base al presupposto per cui l’attività del parto non possa essere effettuata in ambiente extra ospedaliero. Detto assunto, già di per sé discutibile, per il fatto che fino a poche decine di anni fa una grande quantità di parti avveniva fra le mura domestiche, viene desunto dalla circostanza per cui all’interno dell’ordinamento regionale ligure non esiste una norma che espressamente autorizzi il personale sanitario”.
Lo ha riferito ieri l’avvocata Francesca Pastore, che assiste le quattro ostetriche de “Le Maree”, casa maternità sequestrata dai carabinieri del Nas a Genova Foce perché, secondo le indagini, priva di autorizzazioni di Comune e Regione Liguria.
“Ciò al contrario di quanto avviene nella maggior parte delle altre Regioni italiane in cui la possibilità di effettuare i parti all’interno di Case maternità al di fuori dell’ambiente ospedaliero è, espressamente, consentita.
Le mie assistite, pur consapevoli dell’assenza di qualsivoglia divieto anche all’interno del territorio della Regione Liguria, hanno scrupolosamente proceduto a formulare numerosi interpelli a seguito dei quali mai gli è stata prospettata l’impossibilità di esercitare la loro attività.
Queste ultime, pur trovandosi a subire il pregiudizio di un’evidente incertezza normativa, si stanno attivando per riaprire immediatamente la struttura e continuare a fornire un servizio pacificamente erogato nella maggior parte delle altre Regioni italiane”.