Domani alle ore 18, all’Associazione Ottavio Cirio Zanetti, in Salita inferiore S. Rocchino 3r, Genova, Enrico Bonavera propone “Il vino e suo figlio”, tratto da Il navigatore del diluvio di Mario Brelich, una rilettura maliziosa e divertente della Sacra Scrittura.
Si parte da Noè che all’eta di cinquecento anni, sino allora senza prole, genera a breve distanza Sem, Cam e Iafet, si passa alla catastrofica inondazione universale che condanna l’umanità a perire, e si giunge infine al patto con Dio che salva il patriarca e i suoi figli.
Alla fine, scoprendo il vino, l’indecenza e l’ubriachezza, Noè risponde alla divina perfidia tenendo fermo il ricordo di quella “ebbrezza dell’essere” che darà al Signore nuove complicazioni con l’umanità.
In “Il vino e suo figlio” protagonista assoluto è Il Vino, il suo valore “mitico e sacro”, la sua paradossale congiunzione tra “basso corporeo” e filosofia del palato e della vita.
Nella nostra società sono ormai assenti i riti di trasformazione dall’adolescenza all’età adulta, quelli che venivano chiamati ‘riti di iniziazione’; ma il primo bicchiere di vino è ancora oggi testimonianza di una prova di passaggio: il fanciullo passa progressivamente dal latte materno, all’acqua , alla bevanda dei ‘grandi’.
Il monologo, liberamente tratto da un testo scritto nel 1982 da Mario Brelich ‘Il Navigatore del Diluvio’, ripercorre, attraverso il racconto di Sem, figlio primogenito, le tappe misteriose della scoperta del vino da parte di Noè e, tramite quello, del suo rapporto strettamente personale con Dio, un Javhè molto complice e ‘umano’.
Attraverso lo sguardo del figlio, seguiamo la progressiva e comica evoluzione del vecchio Patriarca dall’entusiasmo del primo sorso, a una gioiosa ebbrezza, per infine trovarlo trasformato dalle numerose libagioni in una esaltata e danzante preghiera di ringraziamento verso l’Altissimo, per lo scampato pericolo del Diluvio.
Figlio di un ‘vecchio alpino’, anche Bonavera stesso trova lo spazio, in una specie di ‘intervallo comico’, per raccontare la propria personale e prima ‘rivelazione alcoolica’.
Enrico Bonavera, autore, attore e docente di teatro, si è imposto come acrobatico protagonista di Arlecchino servitore di due padroni, lo spettacolo-culto di Giorgio Strehler, che ha rivitalizzato i fasti della Commedia dell’Arte.
Per partecipare, è necessaria come sempre la prenotazione via whatsapp al numero 334.2166579 o via mail a oczassociazione@gmail.com
Ingresso con tessera associativa “APS Ottavio Cirio Zanetti”.
A tal proposito ricordiamo che la tessera si può fare all’ingresso del Circolo, che si trova in Salita Inferiore San Rocchino, 3R a Genova, a 50 metri dalla centralissima Piazza Corvetto. Restano pochissimi posti, chi è interessato si prenoti in fretta. Franco Ricciardi