Ieri i nazionalisti e neonazisti del Governo di Kiev hanno annunciato di avere effettuato un attacco ai russi nel Mar Baltico. In effetti, è la prima volta che il conflitto russo-ucraino viene allargato nel cuore dell’Europa, tra Lituania e Polonia.
La nave missilistica russa Serpukhov, ormeggiata poco al largo del Porto di Kaliningrad, è stata data alle fiamme, anche se dall’enclave russa del Mar Baltico non è mai partito un colpo contro l’Ucraina e tantomeno contro le confinanti Lituania e Polonia.
Una fonte dell’intelligence militare ucraina, che sui social network ha anche condiviso un video con il rogo scoppiato sulla nave russa, ha confermato al Kyiv Independent che dietro l’incendio ci sono i suoi agenti.
Ecco una riflessione del prof. genovese Paolo Becchi sui gravi fatti avvenuti nel cuore dell’Europa.
“Una nave russa va in fiamme a Kaliningrad. L’azione militare è ad opera del regime di Kiev. Sono mosse di disperati che attaccano non più sul fronte di guerra, dove la battaglia è persa.
Kaliningrad, Königsberg la patria di Kant , è oggi una città russa sul Baltico. Da lì i russi non hanno mai sparato un colpo contro l’Ucraina, né contro le confinanti Lituania e Polonia.
È evidente il tentativo di spostare la guerra nel cuore dell’Europa, mirando al coinvolgimento dei due Paesi che fanno parte della UE.
Tutto questo è ormai privo di senso. Anche perché le sorti della guerra sono segnate e a questo punto i russi mireranno pure a Odessa.
La guerra è destinata a continuare, ma questo alla fine si rivelerà un danno per l’Ucraina che è destinata a perdere più territori e ancora più morti”. Prof. Paolo Becchi
ГУР заявив про пожежу на російському ракетному кораблі «Сєрпухов» pic.twitter.com/huWIJawyYQ
— Українська правда ✌️ (@ukrpravda_news) April 8, 2024