L’imprenditore portuale Aldo Spinelli, arrestato ai domiciliari martedì scorso per corruzione insieme all’ex presidente dell’Autorità portuale e attuale amministratore delegato (sospeso) di Iren Paolo Emilio Signorini (in carcere), al governatore ligure Giovanni Toti (ai domiciliari) e al suo capo di gabinetto Matteo Cozzani (ai domiciliari) nella maxi inchiesta della Procura di Genova “risulta essere cliente del casinò del Principato di Monaco dal 1990 e beneficia di un credito anticipato che può raggiungere i 1.500.000 euro”.
E’ un passaggio dell’esito delle rogatorie con Montecarlo avviate dai pm genovesi in merito ai benefit e utilità con cui sarebbe stato corrotto Paolo Emilio Signorini, l’unico tra i 35 indagati a essere stato rinchiuso in carcere.
Come si legge nell’ordinanza della gip genovese Paola Faggioni, Signorini “risulta cliente degli Hotel” di una catena di lusso “da ottobre 2021, nell’ordine di uno a due soggiorni mensili, il più delle volte in compagnia” di un’amica.
Soggiorni che per entrambi “vengono finanziariamente inseriti a carico del conto” di Spinelli “il quale, in considerazione del volume di giochi presso il casinò del Principato, beneficia di una linea di credito”.
L’ex presidente dell’Autorità portuale, invece, “risulta, per parte sua, sconosciuto come giocatore presso il casinò del Principato”, dove l’imprenditore genovese beneficia di un credito anticipato che può raggiungere i 1.500.000 euro.
“Il suo conto presso la Mfc (Monaco Financial Company), trattandosi dell’istituto finanziario che gestisce i suoi crediti presso” la catena alberghiera a cinque stelle “risulta alimentato principalmente da un conto del quale” Spinelli “è titolare presso la banca J. Safra Sarrasin a Monaco. Tuttavia (…), in particolare fra ottobre e dicembre 2022, il predetto effettuava i pagamenti mediante bancomat corrispondete a conti italiani e lussemburghesi”.