E’ durato pochi minuti l’interrogatorio di garanzia davanti alla gip di Genova Paola Faggioni, del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti arrestato ai domiciliari martedì scorso per corruzione elettorale nell’ambito della maxi inchiesta della Dda e della Procura di Genova.
Toti è apparso tranquillo e determinato nel dimostrare la sua innocenza. Le formalità sono durate meno di mezz’ora e il governatore ligure ha lasciato il Tribunale intorno alle 14,40 per tornare nella sua abitazione ad Ameglia.
Al momento ciò che è noto è che, assistito dall’avvocato Stefano Savi, si è avvalso della facoltà di non rispondere e non ha rilasciato dichiarazioni spontanee. Come peraltro già annunciato ieri dal legale difensore “per consentire l’approfondimento e la valutazione dei numerosi atti e pagine contenute nel fascicolo”.
Intanto, sono scoppiate le polemiche da parte dei cronisti che attendevano l’esito dell’interrogatorio di garanzia. Il terzo piano del Palazzo di Giustizia, dove la gip Paola Faggioni ha svolto l’interrogatorio, è stato interdetto al pubblico con cartelli e avvisi per presunti lavori in corso.
I giornalisti di cronaca giudiziaria di Genova, che sono tutti i giorni in Tribunale, hanno sostenuto che non c’è alcun lavoro in corso e che si è trattata di una misura di sicurezza per l’interrogatorio “mai vista prima”.