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Falsi dati Covid, nuovi guai per Toti. Becchi: gestione pandemia demenziale

Governatore ligure Giovanni Toti (foto di repertorio)

Aperto un fascicolo in Procura per presunti aiuti a quattro imprenditori in cambio di finanziamenti

Un fascicolo aperto dai pm genovesi per presunti favori, ricambiati con finanziamenti, a quattro imprenditori della sanità privata. Inoltre, l’accusa di falso per un presunto clamoroso tentativo di gonfiare i numeri della popolazione ligure, nel 2021, per ottenere più vaccini anti Covid.

Quello della sanità è l’altro fronte d’indagine sul quale si devono difendere gli indagati della maxi inchiesta della Dda e della Procura di Genova per corruzione, in particolare il governatore ligure Giovanni Toti (ai domiciliari) e il suo capo di gabinetto Matteo Cozzani (ai domiciliari).

Lo ha riportato oggi il quotidiano La Repubblica, che ha inoltre ricordato come uno dei primi atti politici della giunta Toti era stato quello di una sorta di indagine di mercato con lo scopo di affidare parte della sanità ligure ai privati, sul modello lombardo. Anche se in modo legittimo e trasparente.

Agli atti dell’indagine risulta il resoconto, poi, di un presunto tentativo di “truccare” i dati della popolazione ligure, a fine marzo 2021, per ottenere più vaccini anti Covid. Da alcune captazioni telefoniche nel suo ufficio, risulterebbe che Cozzani avesse parlato anche con il direttore di Alisa Filippo Ansaldi e la dirigente di Alisa Barbara Rebesco.

“Se puntano gli occhi sulla sanità – ha commentato il prof. genovese Paolo Becchi – per Toti è finita. Perché lo incastrano, ma non per corruzione. La gestione della pandemia da coronavirus e dei vaccini anti Covid è stata demenziale.

Penso che i dati erano quasi sicuramente truccati per avere più vaccini e più finanziamenti. Se così fosse accertato dai magistrati, falsare i dati per avere più vaccini è un reato.

Ma al di là di questo è la dimostrazione che l’emergenza è stata costruita a fini di controllo sociale che nulla avevano a che fare con la salute della popolazione.

Tuttavia, non credo che i magistrati andranno in quella direzione. Sarebbe troppo. Non dimentichiamo che la studentessa 18enne di Sestri Levante Camilla Canepa è morta di vaccino, ma i magistrati che si occupano del caso continuano a non vedere proprio quello che dovrebbero vedere”.

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