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Caso Toti, Testa: noi non abbiamo mai chiesto niente a nessuno

I fratelli siciliani Testa (sospesi da Forza Italia)

“Toti lo conosco da quando era coordinatore nazionale di Forza Italia. Noi non abbiamo mai chiesto posti di lavoro”.

Lo ha dichiarato oggi al termine dell’interrogatorio di garanzia Arturo Angelo Testa, esponente della comunità riesina a Genova assieme al fratello Italo Maurizio (entrambi sospesi da Forza Italia).

Entrambi sono tra gli indagati per corruzione elettorale aggravata dell’agevolazione mafiosa, nella maxi inchiesta della Dda e della Procura della Repubblica di Genova che ha portato ai domiciliari il governatore ligure Giovanni Toti.

Mentre il fratello stamane si è avvalso della facoltà di non rispondere, Arturo Angelo Testa ha risposto alle domande della gip Paola Faggioni e attraverso il suo legale ha chiesto la revoca della misura cautelare (entrambi i frtelli siciliani sono sottoposti all’obbligo di dimora nel Comune di Boltiere in provincia di Bergamo).

“Questa – ha aggiunto Testa – era una delle tante campagne elettorali. Io non ho convinto nessuno dei riesini. Chi è di centro destra vota centro destra e chi è di centro sinistra vota centro sinistra. Noi non siamo nè arrabbiati nè adirati”.

Prima di entrare a Palazzo di giustizia Testa ha affermato di “non avere mai chiesto niente a nessuno”.