“So per certo che il presidente Giovanni Toti farà di tutto per tornare alla nostra guida e noi saremo pronti a lavorare con ancora più forza”.
Lo ha dichiarato oggi l’assessore alla protezione civile e alle Infrastrutture di Regione Liguria Giacomo Giampedrone, spezzino e fedelissimo di Toti, durante la prima seduta del consiglio regionale dopo l’arresto ai domiciliari, martedì scorso, del governatore ligure per corruzione elettorale.
Oggi in consiglio regionale, dopo i toni pacati del mattino, si è scatenata la bagarre nel pomeriggio.
Le ultime due ore in aula sono state segnate da forti polemiche. Le prime contro i termini utilizzati dalla consigliera della Lista Sansa, Selena Candia, che in mattinata aveva parlato di Toti come “politicamente morto”. Toni forti, che le sono valsi diversi attacchi da consiglieri e assessori di centrodestra, ma che la stessa Candia ha rivendicato.
Il clima si è poi fatto più caldo, soprattutto, per la decisione del presidente dell’aula, Gianmarco Medusei (Lega), annunciata al mattino in apertura dei lavori, di dare la parola anche a tutti gli assessori e non solo ai consiglieri per la discussione sul caso Toti.
Una decisione duramente contestata dal capogruppo del Pd Luca Garibaldi: “La risposta diffusa non è prevista dal regolamento ed è la dimostrazione plastica dell’estrema difficoltà della giunta, che non è in grado di reggere con la figura del presidente pro tempore. Non capisco sulla base di quale articolo di regolamento si sia consentito l’intervento a tutti gli assessori. E’ assurdo derogare il regolamento anche nella situazione in cui ci troviamo”.
Da parte sua, Medusei ha ricordato che “abbiamo derogato dal regolamento anche consentendo la discussione di oggi, con interventi da dieci minuti per consigliere. Altrimenti sarebbero stati tutti da cinque minuti e si sarebbero dovuti fare nella prossima seduta. L’ho detto stamattina all’inizio e nessuno si è lamentato”.