L’esercito è stato dispiegato in Nuova Caledonia, territorio francese del Pacifico meridionale, a seguito di violenti scontri causati da una controversa riforma elettorale.
Dopo tre notti di disordini, il presidente Emmanuel Macron ha dichiarato lo stato d’emergenza.
La crisi ha provocato la morte di quattro persone, tra cui un gendarme, e centinaia di feriti.
Nuova Caledonia: L’intervento militare
Ieri sera, il primo ministro Gabriel Attal ha annunciato il dispiegamento dei militari per proteggere porti e aeroporti caledoniani.
La Nuova Caledonia, con una popolazione di circa 260.000 abitanti, si trova nel Sud Pacifico, è composta da una dozzina di isole e utilizza il Franco CFP come valuta locale.
Misure di Sicurezza Straordinarie
Nonostante una nottata relativamente meno violenta rispetto alle precedenti, a Nouméa, la capitale, sono stati segnalati scontri significativi, con gli abitanti che hanno eretto barricate nei quartieri per difendersi.
Il governo ha imposto un coprifuoco e inviato unità speciali come il RAID, il GIGN, il CRS 8 e quattro squadroni della gendarmeria. Inoltre, l’accesso a TikTok è stato bloccato per limitare la diffusione delle proteste.
Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, questa mattina su France 2 ha detto che vengono inviati tra i 1.700 a 2.700 uomini fra poliziotti e gendarmi.
Darmanin ha accusato il CCAT, Cellula di coordinamento delle azioni sul terreno e la frangia più radicale del Fronte di liberazione kanako socialista (FLNKS).
Darmanin ha anche accusato l’Azerbaigian di ingerenza
Alla domanda su France 2 se l’Azerbaigian, oltre a Russia e Cina, interferiscano in Nuova Caledonia, il ministro ha risposto in onda a France 2: “Sull’Azerbaigian non è una fantasia, è una realtà”, rammaricandosi “che alcuni dei separatisti caledoniani hanno siglato un accordo con l’Azerbaigian”.
“Ma oggi – ha poi aggiunto – anche se ci sono tentativi di ingerenza, nessun paese compie violenze in Nuova Caledonia. La Francia è sovrana in casa sua”.
Il video dei disordini (fonte Telegram)